Rimase paraplegico dopo un incidente in bicicletta, Andrea lancia una raccolta fondi per acquistare una mountain handbike

Il 32enne di Sondrio fu investito nell’agosto 2023 da un furgoncino che gli tagliò la strada. «La mountain handbike rappresenta le mie nuove gambe. Non esistono la sfortuna o il destino: esiste la vita. E dipende solo da te reagire».

Tornare a scalare le vette delle nostre montagne, come faceva con la sua mountain bike fino allo scorso anno, quando un terribile incidente l’ha reso paraplegico. È questo il desiderio del sondriese Andrea Foppoli, sistemista informatico di 32 anni. Per realizzarlo ha lanciato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe allo scopo di poter acquistare una mountain handbike.

«Aiutatemi a continuare la mia storia» è l’appello che Andrea ha accompagnato alla richiesta di donazione, ricordando come la sua vita sia cambiata il mattino del 22 agosto 2023, quando era in sella alla sua bicicletta. A Mossini, nei pressi dell’intersezione della strada provinciale della Valmalenco con quella comunale per Arquino, un furgoncino ha tagliato la strada. Nell’impatto ha riportato una lesione midollare che lo ha reso paraplegico. Dopo due mesi di ricovero a Sondalo, ha potuto tornare a casa, dopo quattro ha ripreso il lavoro e dopo sei ha cominciato a pedalare con le braccia.

«La mountain handbike che mi hanno prestato pesa circa 40 kg e per tornare in cima alle mie montagne lotto contro il dislivello, che è sempre troppo per la piccola batteria che ha in dotazione», spiega Andrea, raccontando come organizzi la sua settimana «come un atleta professionista, dando il giusto spazio ad allenamento, riposo e lavoro». Rinuncia anche a uscire con gli amici la sera, «ma non è per una gara nel weekend». È la sua routine. «La mattina mi sveglio - racconta -, faccio un po’ di ginnastica per la schiena, poi vado in palestra ad allenare le mie nuove gambe. Dopo corro al lavoro e la sera torno a casa dalla mia famiglia. Cena e riposo, già pensando alla prossima avventura con gli amici». In pochi mesi, «grazie alla cocciutaggine, al sacrificio, alle lacrime, alle risate, al sostegno della famiglia e degli amici, alla dedizione e alla volontà - dice Andrea -, sono riuscito a riprendermi la vita di prima. La mountain handbike è diventata le mie nuove gambe».

E ora vorrebbe che la sua esperienza, raccontata attraverso i suoi pensieri, i video e le foto degli amici, «fosse disponibile per chiunque». Perché - afferma Andrea - «ho imparato che non esiste il “non ce la faccio”. Esiste sempre una soluzione. Non esistono la sfortuna o il destino: esiste la vita. E dipende solo da te reagire. Puoi trovare scuse o puoi ottenere risultati». Perché Andrea possa continuare a pedalare in montagna e possa essere di ispirazione per altre persone che si trovano nella sua stessa condizione, ha deciso di chiedere sostegno per l’acquisto di una handbike prodotta in Canada da un’azienda che promuove la mountain handbike come sport paralimpico. «Ha un costo elevato, dovuto all’ingegneria, ai materiali e all’importazione», spiega Andrea. Ma in meno di 24 ore, su GoFundMe (“Tornare a correre sulle montagne di casa”) è già stato raccolto più del 10% dei 30 mila euro necessari all’acquisto.

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