Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 04 Aprile 2019
Rigenerazione delle aree dismesse
Il futuro nella parte alta di Sondrio
La Regione si prepara a deliberare la nuova legge per il recupero dei siti abbandonati. Sono due i grandi nodi da sciogliere a Sondrio, anche con il nuovo Pgt: Moncucco ed ex Fossati.
In Regione si scrive rigenerazione urbana, a Sondrio, dove il recupero dell’area dell’ex Ipsia di via Torelli (inserita nel primo censimento) è già andato a buon fine, si legge, principalmente, Moncucco, la cittadella già sede dell’ospedale psichiatrico ed ex Fossati, dove un tempo sorgeva il cotonificio cittadino, quello che negli anni Settanta colorava le acque del Mallero.
Sono queste le due aree dismesse dal maggior pregio, anche ambientale, su cui si è giocata tanta parte dei programmi elettorali dello scorso anno e su cui si appunta ora l’attenzione dell’amministrazione comunale e della cittadinanza. Attualmente le due aree nell’elenco del censimento regionale fermo online al 2010 non ci sono. Non ancora visto che è previsto un aggiornamento delle informazioni.
La situazione è destinata comunque a cambiare anche con la nuova legge regionale che l’assessore Pietro Foroni prevede di portare ad approvazione entro l’estate, terzo step del processo iniziato con la legge contro il consumo di suolo e l’adeguamento del piano territoriale regionale. Le linee guida sono già state presentate in Commissione consiliare a Milano e prevedono premialità nei bandi regionali, priorità di finanziamento per la realizzazione di funzioni pubbliche nelle aree da rigenerare e altri strumenti finanziari innovativi in collaborazione con Fla (Fondazione Lombardia Ambiente) e Finlombarda, oltre all’individuazione di progetti pilota in aree dismesse e all’attivazione di percorsi formativi finalizzati allo sviluppo di competenze di gestione di progetti sia pubblici che privati. «Recuperare l’esistente deve diventare più conveniente che costruire il nuovo - dice l’assessore -. L’obiettivo è quindi invertire la tendenza. Una parte della legge sarà immediatamente precettiva, poi cercheremo di tarare misure e incentivi sulla base delle necessità dei singoli territori. Cogliere le differenze e usare elasticità, accogliendo le indicazioni che ci arrivano dagli enti locali, sarà, in questo senso, fondamentale». Lo strumento principe in città sarà il Pgt la cui revisione è appena cominciata e che dovrebbe favorire il confronto con i proprietari delle due aree: la Regione nel caso del Moncucco, i privati per l’ex Fossati .
Milano suggerisce ai Comuni nella stesura dei Piani di localizzare uffici e funzioni di interesse pubblico preferibilmente nelle aree dismesse da recuperare, di privilegiare gli interventi nelle aree già dotate di infrastrutture e incoraggiare il riuso, anche temporaneo, del patrimonio edilizio esistente, la stessa ratio contenuta nelle linee programmatiche della giunta Scaramellini.
Certo il processo non è semplice. Per quanto riguarda l’ex Fossati di mezzo c’è anche la necessaria bonifica dell’ ex industria. «L’area è di assoluto interesse - conferma l’assessore all’Urbanistica Carlo Mazza - e se dipendesse da noi saremmo già al lavoro, le idee ci sono, ma la proprietà è dei privati ed ogni intervento dipende dalla loro volontà». Tra l’altro l’area è uno dei punti attraverso i quali “passa” anche lo studio del nuovo Piano generale del traffico che proprio lì potrebbe - condizionale più che d’obbligo - individuare aree di parcheggio anche a servizio del castel Masegra.
Su questo era stato molto chiaro il sindaco Marco Scaramellini: «Sbloccare l’ex cotonificio gioverebbe molto a castel Masegra, si potrebbe inserire un centro di alta formazione incentrato sui temi legati alla montagna, mentre la zona del Moncucco potrebbe essere vocata alla ricettività “smart”, al servizio dell’ex Fossati».
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