Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 10 Aprile 2019
Raffica di colpi nelle baite di Ponte
Divieto di dimora per una coppia
Duro provvedimento per due valtellinesi già noti alle forze dell’ordine. I proprietari tirano un sospiro.
Lui di Tirano, 47 anni, e lei di Sondrio, 31 anni. Fino a pochi giorni fa vivevano in una casa prestata da amici in una delle contrade in quota di Ponte in Valtellina, versante orobico. Sabato scorso sono stati allontanati dai carabinieri su ordine del gip del Tribunale di Sondrio che nei loro confronti ha emesso la misura cautelare del divieto di dimora nel territorio di Ponte in Valtellina e dell’obbligo di firma in caserma.
L’accusa per loro è di concorso in furto. Anzi, in furti, visto che da mesi i proprietari delle baite in località Tripolo e Berniga (situate a circa mille metri di quota, sul versante orobico) lamentano le “visite” di “topi d’appartamento” che dopo aver scassinato le porte di ingresso si impossessavano di piccoli elettrodomestici (televisori, asciugacapelli, e saccheggiavano armadi e dispense. Più persone avevano presentato ai Carabinieri le loro denunce e anche al sindaco Franco Biscotti avevano rappresentato le loro paure. Già dai primi sopralluoghi i carabinieri si erano resi conto che quella non poteva che essere opera di qualcuno che fosse sul territorio e che sapesse con certezza dove e quando muoversi.
L’arrivo in contrada della giovane coppia aveva coinciso con l’inizio dei furti. Due più due ha subito fatto quattro. I primi accertamenti hanno permesso di capire che i due - residenti in quota dallo scorso mese di novembre - erano già noti alle forze dell’ordine. Per contro, la coppia, pur sapendo di essere finita sotto i riflettori, ha sempre continuato ad entrare e a uscire dalle baite dei loro vicini di casa come se nulla fosse.
Ma i carabinieri li tenevano d’occhio e raccoglievano prove inoppugnabili circa la loro condotta: sei i furti che i militari sanno essere opera loro, uno dei quali ai danni di Enel. I militari hanno infatti accertato che la coppia aveva escogitato un ingegnoso allaccio al contatore casalingo, bypassando il sistema per la contabilizzazione dei consumi. «Gli operai dell’Enel - intervenuti su richiesta dei Carabinieri per effettuare delle verifiche, accertavano il furto di energia e dismettevano il sistema creato», recita una nota diramata dal comando.
Sabato mattina i carabinieri hanno così eseguito la misura disposta dal gip e la coppia è stata definitivamente allontanata dal Comune. Una volta entrati nell’appartamento che i due abitavano, i militari si sono resi conto che la coppia si era di nuovo allacciata per consumare a sbafo l’energia elettrica (così è scattata una nuova denuncia), questa volta con un collegamento volante che avrebbe anche potuto creare problemi di sicurezza. «Con il provvedimento eseguito i carabinieri di Ponte hanno dimostrato alla cittadinanza locale di aver rispettato l’impegno preso e di non aver sottovalutato, così come alcuni avevano sospettato, quanto stava avvenendo con l’allarme più volte lanciato», tengono a dire dall’Arma.
«Un plauso ai carabinieri - è il commento del primo cittadino di Ponte, Franco Biscotti - perché hanno operato bene e hanno saputo risolvere in poco tempo un problema molto sentito dalla popolazione. Quelle frazioni sono scarsamente abitate, se non addirittura abbandonate durante l’anno e vengono popolate solo durante le festività e in estate».
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