Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 10 Aprile 2019
«Qui in Valtellina vince la politica del sì, esempio da esportare»
Il sottosegretario all’Interno Candiani in città. «Grande senso delle istituzioni e collaborazione». E promette: «La Provincia tornerà ad essere forte».
Una comunità sana, immune dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, dove la collaborazione tra le istituzioni fornisce garanzie di efficienza e sicurezza ai cittadini, in un esempio virtuoso di organizzazione dello Stato e di rispetto istituzionale da esportare anche nel resto del Paese. Solo elogi per Valtellina e Valchiavenna nelle parole del sottosegretario al ministero dell’Interno Stefano Candiani ieri in visita in provincia di Sondrio, guidato dal «buon Virgilio», come lui stesso lo ha definito, Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna.
Candiani ha iniziato la sua giornata valtellinese dalla caserma dei Vigili del fuoco di Tirano, «dove - ha detto - c’è uno straordinario distaccamento in cui la collaborazione tra la parte effettiva e volontaria del corpo rende possibile un servizio di soccorso urgente efficiente e capillare. Il sistema costruito tra Comunità montana, Comune, Provincia e Fondazione Cariplo rappresenta la miscela ideale. Un intervento di collaborazione istituzionale che esemplifica ciò che la Valtellina può rappresentare per il tutto il Paese. Un esempio da mutuare, estendendolo anche altrove».
Dopo il distaccamento di Tirano, il sottosegretario è stato al Comando provinciale di Sondrio accolto dal direttore regionale Dante Pellicano e dal comandante provinciale Marcella Battaglia. «Sono molto orgoglioso dei vigili del fuoco che ho incontrato» ancora Candiani che ha confermato l’arrivo entro fine anno di 18 componenti effettivi e nuovi mezzi a supporto del lavoro dei pompieri con l’impegno di un ulteriore “rimpolpo” di forze dell’ordine nel caso di aggiudicazione delle Olimpiadi. «Questo territorio - ha aggiunto parlando di sicurezza al termine del comitato per l’ordine e la sicurezza - resta immune da infiltrazioni di grande criminalità organizzata e anche laddove ci sono alcuni fenomeni predatori, le forze dell’ordine danno garanzie alla popolazione per avere i migliori standard di sicurezza e tranquillità sociale. Qui la struttura organizzativa dello Stato è veramente ben fatta e c’è un grande senso delle istituzioni».
Ciò non toglie che le condizioni possano essere migliorate proprio a partire dall’architettura istituzionale. «I valtellinesi meritano di essere riconosciuti nella loro comunità e nelle loro peculiarità - ha detto il sottosegretario che presiede il tavolo tecnico per la riforma del testo unico degli enti locali al ministero -. Bisognerà innanzitutto ripristinare istituzioni come Provincia superando la legge Delrio». Un passo avanti potrebbe arrivare già dalla riunione di giovedì a Roma con Province, città metropolitane e Regioni. Sul tavolo le funzioni da accordare a ciascun ente. «la Provincia - ancora Candiani - deve tornare ad avere un ruolo operativo, deve avere una forte riconoscibilità che significa essere un organismo attivo con un proprio organo di governo riconosciuto fai cittadini», ovvero ritorno all’elezione di primo livello. Ma non solo.
La nuova architettura istituzionale, «unico strumento per attivare le politiche a favore del territorio» ha aggiunto Sertori - lascia necessariamente spazio alla semplificazione. E se il primo a parlarne è stato proprio Sertori - «in Valtellina e Valchiavenna con una Provincia forte si possano trovare i modi di semplificare» - ad aggiungere dettagli è stato Candiani: «L’omogeneità di un territorio interamente montano non rende necessario il mantenimento delle Comunità montane». E Tiziano Maffezzini, presente al Comitato, ha sorriso.
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