Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Gennaio 2017
Questa moto è un pezzo unico
Vale come un appartamento
La Morini gran prix 250 di Attilio Damiani è davvero rara. Usata in gara tra gli anni ’50 e ’60, rifiutati assegni in bianco per venderla.
Un pezzo unico, una moto che può valere quanto un appartamento di medie dimensioni. Ma per questa Moto Morini, comunque, non si può parlare di un vero e proprio valore di mercato.
Stiamo parlando della moto appartenuta al sondriese Attilio Damiani, pilota ufficiale della casa motociclistica bolognese con cui corse dal 1959 fino al 1964. La moto del pluri campione italiano della velocità in salita, nelle classi 250 e 175, oggi si trova sulle colline di Siena. Per la precisione viene custodita in un magazzino del concessionario Cesare Luzzi, che dopo la chiusura dello stabilimento della Moto Morini ha ritirato tutto quello che c’era nella gloriosa fabbrica bolognese.
E ora che i ricambi delle Morini sono sempre più introvabili, si trova a possedere un vero tesoro per appassionati e collezionisti.
Il pezzo pregiato trovato nel magazzino da questo lungimirante concessionario è proprio la moto appartenuta a un grande delle cronoscalate nazionali come Attilio Damiani, per anni pilota di punta del Moto club Sondrio. Basti pensare che in più occasioni alcuni possibili acquirenti di questa Moto Morini gran prix 250 hanno offerto a Luzzi assegni in bianco, lasciandogli la possibilità di scrivere la cifra che riteneva più opportuna.
Cesare Luzzi, però, ha sempre respinto ogni offerta, rinunciando anche alle proposte che avrebbero potuto sicuramente cambiare in meglio la sua vita.
Quella Morini portata in gara da Attilio Damiani è un pezzo unico, dal valore inestimabile. Secondo gli esperti, infatti, una somma tra i 150 e 180mila euro, non basta per acquistare questo cimelio.
Come si spiegano queste cifre? Attilio Damiani con questa moto ha insegnato a Giacomo Agostini, il più titolato dei campioni del motociclismo al mondo con i suoi 15 titoli iridati, le malizie di questo sport. Il conte Alfonso Morini, infatti, intuendo il talento di Agostini, infatti, aveva deciso di affiancarlo al nostro Attilio Damiani per imparare tutti i trucchi del mestiere.
Questa due ruote, quindi, è un pezzo di storia del motociclismo, non solo italiano Tanti particolari che hanno fatto crescere il valore di questa Moto Morini. Una due ruote così, usata tra la fine degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta, vale quanto un appartamento. Sembrerà strano, ma oggi il mercato della motociclette da corsa vale e vale tanto. E continua a crescere.
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