Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 20 Marzo 2020
Quattro sacerdoti valtellinesi positivi,
tre in ospedale, don Renato migliora
Stazionario don Marco di Ardenno, in condizioni critiche don Carlo di Piantedo
Como
Resta ricoverato all’ospedale Valduce di Como, don Renato Lanzetti, 69 anni, di Torre di Santa Maria, vicario generale della diocesi di Como, braccio destro, in una parola, del vescovo, monsignor Oscar Cantoni dal 1° settembre 2017. Riscontrato positivo al coronavirus pochi giorni fa, è stato sottoposto ad accertamenti e poi trattenuto al Valduce anche se le sue condizioni non erano e non sono preoccupanti. Anzi, nella giornata di ieri non ha avuto febbre e, questo, fa ben sperare circa la sua completa ripresa. Tuttavia, l’osservazione in ospedale permane.
Stazionarie anche le condizioni di don Marco Zubiani, parroco di Ardenno, da alcuni giorni ricoverato in Rianimazione al Moriggia-Pelascini di Gravedona per una importante insufficienza respiratoria, evoluzione tipica di questa malattia da coronavirus. I suoi parrocchiani e i 110 sacerdoti del vicariato di Sondrio, in capo a don Andrea Salandi, gli sono vicini.
Si sarebbero invece complicate le condizioni di don Carlo Basci, 76 anni, di Torre di Santa Maria, coadiutore presso la parrocchia di Piantedo, ricoverato da alcuni giorni all’ospedale di Gravedona, perché affetto da una sindrome influenzale importante, con febbre, tuttavia risultato negativo al primo tampone effettuato. Ieri, però, la temperatura si è alzata di nuovo, per cui il sacerdote è stato sottoposto ad un ulteriore tampone. Grande l’apprensione dei propri convalligiani, di Torre, e dei parrocchiani, di Piantedo, ma anche di Menaggio, Loveno, Croce e Nobiallo, nel comasco, dove ha prestato servizio come arciprete dal 1994 al 2009.
Stazionario anche lo stato di salute di don Lorenzo Pertusini, vicario dell’arcipretura di San Lorenzo, a Chiavenna, in isolamento nella parrocchiale da ieri, quando l’arciprete, don Andrea Caelli, aveva consegnato ad un video postato su Facebook la notizia della positività del suo collaboratore. Don Lorenzo, in ogni caso, sta abbastanza bene, ha solo un po’ di febbre e un poco di tosse, ma è in casa, per cui i sacerdoti di San Lorenzo, a loro volta in quarantena, invitano i fedeli a stare del tutto tranquilli ed avere tutte le accortezze del caso nel circolare all’esterno se entrati in contatto, negli ultimi giorni con don Lorenzo, per quanto, lo stesso, fosse già in stretto isolamento da sei giorni.
Preoccupazione, infine, negli ultimi giorni anche per le notizie che giungono dalla missione diocesana di Parr Fatima di Carabayllo, a Lima, in Perù, dove sono presenti missionari diocesani e sacerdoti e parroci dell’Operazione Mato Grosso. In particolare, interessata è la realtà cui fa capo anche don Ivan Manzoni, 42 anni, di Verceia, unitamente a colleghi di Vertemate e di Capiago Intimiano. I sacerdoti stanno bene, fanno sapere dalla Curia di Como, ma i casi di positivi al coronavirus stanno crescendo (117 erano nella giornata di mercoledì) e i luoghi di culto sono stati chiusi, al pari di quanto accade da noi.
E.Del.
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