Il comune denominatore è il voto: 100 centesimi alla maturità. Ma a colpire, sentendoli raccontare quell’esame che per molti rimane ancora un incubo a distanza di anni, è la loro grande umiltà. Sostenuta da dedizione, impegno e studio con una strada futura già tracciata e sogni da coltivare: c’è chi ha un lavoro in tasca, chi il test all’università l’ha passato da mesi, chi, in attesa di varcare la porta di un ateneo, sta lavorando. Chi si concede un pausa.
Sono le eccellenze dell’esame di Stato ormai agli sgoccioli.
Come il quartetto in rosa della quinta A liceo linguistico del polo liceale Città di Sondrio: Lisa Bricalli, Alessia Capelli, Alice Cerri e Alice Mosconi, tutte 100 centesimi. Stesso voto per Obayagbona Hill della quinta B scienze umane. Sempre al polo liceale, ma nel plesso dello scientifico Donegani hanno raggiunto l’apice Elisa Manzocchi, Daniel Palo, Eleonora Pruneri della quinta A dove spicca Pietro Negrini con 100 e lode.
Superlativo esito anche per Luisa Speziali della quinta A dell’economico sociale. L’elenco prosegue con Valentino Porta, 100 e lode al De Simoni-Quadrio, mentre al Mattei “doppietta” da 100 in quinta A messa a segno da Manuel Aita e da Marco Buglio. «Mi aspettavo un voto alto, poiché mi sono sempre impegnata - dice Mosconi -, ma non mi aspettavo 100, in quanto è stato difficile conciliare lo studio con il lavoro» in una gelateria, dove dal primo di giugno è presente ogni giorno, tranne quelli degli esami, preparandosi già «per il test di ammissione per entrare alla facoltà di Ostetricia a Bergamo».
«La maturità è una delle prime grandi prove della vita e sono felice di averla superata dando il massimo di me - sostiene Capelli -. Lo studio ha impegnato gran parte della mia vita e la fine della scuola segna anche la fine delle certezze. Ad oggi mi ritrovo a decidere del mio futuro, con tutte le chiavi delle porte del mondo in mano, senza sapere quale debba aprire per trovare la mia strada. Spero che questi mesi d’estate possano portarmi a capire chi sono veramente e chi voglio essere in futuro».
Ha deciso di prendersi un anno sabbatico Bricalli e iniziare subito a lavorare per coronare il suo sogno, «che è quello di andare in Australia. Il momento in cui ho lasciato quell’aula - dice ripensando al colloquio -, accompagnata dall’emozione e da una sensazione di grande libertà, rimarrà per sempre tra i miei ricordi più importanti».
Amicizie inossidabili quelle che nascono al liceo, come per Cerri. Tant’è: «Dedico il mio 100, oltre che ai miei genitori, alle mie amiche: sono state i miei “talismani” il giorno dell’orale». Proseguirà gli studi all’università di Bologna, «al corso triennale Economics and finance interamente in inglese». Anche per Buglio il 100 non era nei programmi: «Mi aspettavo 95/96 e sono davvero felice» confessa alla prese con colloqui di lavoro, sognando «di iniziare a lavorare in un’azienda del settore idroelettrico, mia grande passione».
Il suo ormai ex compagno di classe Aita da settembre frequenterà «la facoltà di Ingegneria della produzione industriale al Politecnico, che ricalca i miei interessi ed apre a nuovi orizzonti negli ambiti della ricerca. Vorrei lasciare un consiglio agli studenti che nei prossimi anni concluderanno le superiori: nella grande avventura di questo percorso, ciò che ricordo con maggior piacere, sono l’amicizia ed i numerosi lavori in gruppo. Vi invito quindi a non aver paura nel provare cose nuove e mostrare la vostra creatività come meglio credete». Percorso netto per Porta, ormai ex della quinta indirizzo Sistemi informativi aziendali al De Simoni: 40 punti di credito scolastico, 20 sia nel primo che nel secondo scritto. Il massimo dei voti: «Mi sono impegnato molto per ottenere questo risultato, tuttavia fino all’ultimo non ho avuto la certezza di riuscire a conquistare questo traguardo». Da sempre ad appassionarlo «sono le materie di logica, come matematica e informatica».
E si è già immatricolato al Politecnico alla facoltà di Ingegneria informatica online, «ma ora sto cercando un lavoro qua in valle in quanto sono molto legato al mio territorio e vorrei restarci» conclude con un grazie speciale «a mia sorella Giada, che mi ha accompagnato ed è entrata insieme a me per assistere al colloquio».
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