Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 10 Ottobre 2021
«Punto di riferimento»
Il vescovo inaugura
la sede della Caritas
I locali di via Bassi vengono già utilizzati ma a causa del Covid non erano ancora stati inaugurati
Un nuovo punto di riferimento, centrale rispetto al territorio valtellinese, per interagire con le comunità locali e dare risposte più efficaci alle esigenze delle persone in difficoltà. È la sede, in via Bassi, degli uffici di Fondazione Caritas e del Centro di ascolto e di aiuto, che già da alcuni mesi ha trovato collocazione in quella che era l’abitazione del vicario episcopale.
Ieri, dopo l’attesa dovuta alla situazione pandemica, si è finalmente potuta svolgere l’inaugurazione alla presenza del vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, che ne ha benedetto gli spazi.
Alla presenza dei volontari della Caritas e di diverse altre realtà attive nel sociale, il taglio del nastro è toccato a Paolo Rapella, consigliere valtellinese di Fondazione Caritas. Poi gli operatori Loris Guzzi, Monia Copes e Sofia Poncetta hanno accompagnato monsignor Cantoni e il prefetto Salvatore Rosario Pasquariello a visitare gli spazi che, in sicurezza, permettono di svolgere incontri e colloqui con le persone che si trovano a vivere diversi tipi di difficoltà. E, a causa della pandemia, anche nuove povertà. Ad essere toccati sono gli stranieri, ma anche sempre più italiani, magari impiegati in quei settori che il Covid ha messo in ginocchio.
Prima dell’inaugurazione della sede Caritas di via Bassi, monsignor Cantoni ha celebrato la Messa nella vicina chiesa della Beata Vergine del Rosario, e ha ricordato che «siamo chiamati a vivere intensamente il dono dell’amore di Dio, per poi diffonderlo agli altri, a chi incontriamo ogni giorno, ai poveri e ai semplici».
Tra i banchi, assieme ai volontari storici della Caritas, anche le nuove leve che di recente hanno iniziato un percorso di formazione, come pure i rappresentanti del Centro di aiuto alla vita, della Croce Rossa, dell’Operazione Mato Grosso, del Gruppo di volontariato vincenziano e del market solidale Emporion. Prima di conferire loro il mandato ecclesiale di operatori della carità, il vescovo Oscar ha sottolineato l’importanza del servizio di ciascuno, che «nasce da chi ha il cuore pieno di Dio». E ai volontari ha rivolto l’invito a «infondere coraggio a tutti, a partire dai più piccoli e dai più poveri, di cui vi prendete cura».
Ridare i doni di Dio
E poi un interrogativo : «sono i poveri, i deboli, i piccoli, che devono ringraziarci ha chiesto o siamo noi che dobbiamo ringraziare loro?». Immediata la risposta: «Siamo noi che veniamo evangelizzati da loro - ha affermato il vescovo -. Un giovane volontario mi ha confidato che ha capito cos’è il cristianesimo proprio attraverso l’incontro coi poveri. Dei quali abbiamo bisogno perché attraverso di loro incontriamo Dio, che è Spirito Santo e dilata i cuori nell’amore».
Monsignor Cantoni ha insistito sui motivi per cui ogni volontario debba essere grato ai poveri che incontra. «Essi ci mostrano un volto bello della nostra umanità, quello che dobbiamo recuperare ogni giorno. E il nostro volontariato non può essere solo un tran tran quotidiano, è un ministero, un servizio. Che ci permette di ricambiare sugli altri i doni che abbiamo ricevuto dal Signore».
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