Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 02 Febbraio 2017
«Province, la riforma un grave errore
Ora servono risorse e fiducia»
Della Bitta: «Ai piccoli Comuni serve un interlocutore forte. Strade, scuole, gestione delle emergenze sono tutti campanelli di allarme».
Per le Province ora è̀ il momento delle decisioni: servono risorse e fiducia. Ecco il punto di vista di Luca Della Bitta, il sindaco di Chiavenna che dal 2014 guida l’ente di Palazzo Muzio. Secondo il presidente della Provincia di Sondrio, i fatti delle ultime settimane e i risultati del referendum parlano chiaro. «Occorre ridare dignità̀, risorse e fiducia alle Province, e ancora di più̀ in luoghi e ambiti di montagna dove i piccoli Comuni hanno estremo bisogno di un interlocutore forte che faccia sintesi dei bisogni e organizzi le risposte. In questi due anni si è̀ toccato con mano quanto siano indispensabili enti di riferimento dei territori come le Province. Abbiamo sacrificato per un’operazione demagogica la qualità̀ dei servizi ai nostri cittadini. Le strade, le scuole, la gestione delle emergenze sono tutti campanelli di allarme che ora non possono essere più̀ ignorati».
Della Bitta ricorda che sono stati tolti i fondi propri dei bilanci provinciali «in nome di una sbandierata necessità̀ di risparmio e così, oggi, se non avessimo attinto da fondi straordinari sul demanio idrico, che però̀ dovrebbero finanziare investimenti, mancherebbero le risorse per fare la manutenzione delle strade, per pulire la neve, per scaldare le scuole, per i servizi per il lavoro e per molto altro».
Non si possono dimenticare i guai che da mesi colpiscono l’Italia Centrale. «Siamo in un Paese nel quale in piena emergenza neve e terremoto per assegnare una casa provvisoria a chi è̀ rimasto senza occorre chiedere il parere degli esperti di anticorruzione oppure dove non ci sono i soldi per il carburante delle frese spazzaneve. Questo è il risultato più̀ evidente di che cosa significhi centralizzare e cancellare, per consenso politico, la storia di un ente fondamentale come lo sono le Province».
Secondo il presidente ora serve prendere atto di questo e «prima che sia troppo tardi, riconoscere un grave errore di questa riforma e ripartire dando risorse, uomini, personale e libertà̀ di autogoverno ai territori attraverso le Province». Occorre quindi ridare dignità̀ alle nostre Province «attraverso l’elezione del presidente e dei consiglieri direttamente da parte dei cittadini, con il voto popolare».
Il punto di vista di Palazzo Muzio è chiaro: «Occorre dare veramente, a territori come il nostro, l’autonomia di gestire le nostre risorse, sia quelle economiche sia quelle di altro tipo come le acque. È́ stato un grande errore, ripartiamo con un unico obiettivo: i nostri cittadini hanno diritto di avere un ente che sia in grado di occuparsi di scuole, strade, gestione del territorio, eventi di protezione civile e molto altro».
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