Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 20 Novembre 2017
Primo soccorso, Sondrio fa scuola in Italia
Trecentoquaranta già formati online e un totale di 2.000 studenti che lo saranno, completamente, entro la fine del biennio.
Sono i numeri del progetto di formazione alle tecniche del primo soccorso rivolto ai giovani che frequentano le classi quarte degli istituti scolastici dell’intera provincia di Sondrio, della Valcamonica e del Medio Alto Lario (territorio dell’Ats della montagna). Un progetto dell’Areu, realizzato in collaborazione con la Croce rossa italiana e con l’Ats, che rappresenta una prima assoluta sul territorio nazionale.
Un vanto per la provincia montana, ma anche per l’intera Lombardia come hanno sottolineato, senza mezzi termini, Alberto Zoli, responsabile di Areu, Maria Beatrice Stasi, dirigente dell’Ats, Luca Della Bitta, presidente della Provincia e Ugo Parolo, sottosegretario regionale alla Montagna.
«Di solito - ha detto Zoli - le sperimentazioni (e sarà il caso di quella nazionale della Buona scuola in partenza a febbraio anche in provincia, nda) interessano un paio di classi, qui, invece, parliamo di quasi duemila studenti tra quest’anno e l’anno prossimo. Veramente una cosa grande. Tutta Italia guarderà quello che stiamo facendo noi, perché siamo avanti».
Un progetto in perfetta continuità con l’impegno degli enti. Non a caso tutte le palestre della provincia di Sondrio, grazie ai fondi del demanio idrico e ad una scelta lungimirante sono dotate di defibrillatori. «La montagna - ha detto Della Bitta - quando è messa nelle condizioni di esprimersi al meglio, a dispetto di un certo pensare comune, è avanti rispetto agli altri. Abbiamo dotato le nostre palestre di apparecchiature salvavita e ora avremo anche i ragazzi che sapranno usarle. Un vero orgoglio per questa piccola grande provincia». Uguale sentimento espresso da Parolo: «La Lombardia ha tanti motivi per essere orgogliosa, questo è uno di quelli».
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