Prezzi in altalena, scende la benzina
rincara il gasolio

Confronti tra carburanti La differenza in alcuni casi supera tranquillamente i 20 centesimi di euro al litro

Negli ultimi giorni è sceso il costo della benzina, mentre continua a salire il prezzo del diesel, con un distacco che – in alcuni casi – supera tranquillamente i 20 centesimi di euro al litro. Anche i distributori della nostra zona sono al centro di quest’altalena che non pare intenzionata a fermarsi, tra rincari spaventosi e più sporadiche battute d’arresto nella frenetica corsa al rialzo.

Impennata

L’evoluzione dei costi alla pompa segue il prezzo del petrolio, con il brent ieri che ha chiuso in ribasso rispetto a lunedì: a pesare, in quel caso, era stata la decisione dei Paesi dell’Opec di tagliare la produzione di 100mila barili al giorno, a differenza delle aspettative degli analisti.

Torna alta, come già accennato, la quotazione del gasolio, effetto ancora della dipendenza dal mercato russo. Di nuovo, dopo quanto è accaduto già a marzo, il diesel è tornato a costare più della benzina, con il prezzo condizionato dalla domanda industriale che sta crescendo, da una parte, e dalle esportazioni dei produttori – dall’altra – che calano, determinando l’ennesimo rialzo. In fin dei conti, invece, non è cambiato molto il panorama della benzina, con valori in linea con quelli dello scorso anno, prima dello sconvolgimento delle borse a causa della guerra e della crisi delle materie prime. Certo, però, bisogna tenere in considerazione l’effetto “benefico”, se così si può definire, dell’ultima proroga, datata 31 agosto, del taglio delle accise sui carburanti, con un risparmio finale considerevole per il cliente: si parla di 30 centesimi di euro in meno di tasse per ogni litro di verde e di gasolio. Su un serbatoio medio di 45 litri si traducono in un risparmio di più di 12 euro per un pieno.

Come comunicato dai ministeri dell’Economia e delle Finanze e per la Transizione ecologica, il taglio sarà in vigore – salvo ulteriori proroghe – fino al 5 ottobre. Senza i centesimi risparmiati, fare benzina a Sondrio ieri sarebbe venuto a costare in alcuni casi anche più di 2,10 euro – per quanto riguarda il servito – o, comunque, una cifra vicina ai 2 euro per la modalità self. Si sarebbe trattato di un valore simile alle quote massime toccate a metà giugno quando, nonostante lo sconto sulle accise già a regime, non era così raro leggere sui tabelloni valori sopra i due euro.

In media, comunque, per il servito, non si è andati oltre i 1,926 euro – tutto dipende, chiaramente, dalla zona e dalla compagnia petrolifera presa in considerazione – e, nel migliore dei casi, attorno 1,869 euro. Diversi i prezzi, invece, delle pompe dell’area commerciale di Castione Andevenno, nella maggior parte dei casi esclusivamente col servizio “self”: mai sopra 1,529 euro per la benzina e 1,759 per il gasolio.

Quadro preoccupante

Seppur in rialzo, nella nostra zona il metano è ancora “abbordabile”: nell’unica pompa del Sondriese, ieri si è fermato a 2,399 euro al chilo. In altre parti d’Italia supera anche i cinque euro.

Gli effetti dell’inflazione si stanno facendo sentire pure nella vicina Svizzera. In media, i prezzi per far rifornimento ieri si aggiravano tra i 2,15 franchi svizzeri al litro per la benzina e i 2,37 per il diesel. Per il carburante al miglior prezzo, passare la frontiera attualmente non è di certo la migliore delle scelte, visto che il cambio euro-franco è praticamente alla pari. Anzi, con tutta probabilità, nelle zone di confine – ovvero Tirano per i Grigioni e la Valchiavenna per la Bregaglia – sta accadendo proprio il contrario.

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