Prenota una stanza, ma la cameriera lo riconosce. In Valmalenco il truffatore degli hotel di lusso

L’uomo è balzato agli onori delle cronache per avere lasciato conti non pagati nelle migliori strutture ricettive italiane

Prenota una stanza, ma la cameriera lo riconosce e il “colpo” fallisce. E’ arrivato in Valtellina il truffatore degli hotel di lusso, balzato agli onori delle cronache per avere lasciato conti non pagati nelle migliori strutture ricettive italiane.

Dopo varie apparizioni in tv - notorietà che però gli è costata l’ultimo fallimento - e una delle presenze più recenti segnalate sul lago di Garda dove è stato anche fermato dai Carabinieri, il quarantaseienne originario della provincia di Napoli che da oltre un anno si concede soggiorni in alberghi 4 e 5 stelle fingendosi un importante manager e scappando senza mai saldare il conto, ha scelto la tranquillità della provincia di Sondrio per una vacanza gratuita. Pensando forse di essere al sicuro lontano dal clamore di posti più in vista, sottovalutando il fatto che la tv è arrivata ormai da anni anche tra le montagne. Persino in Valmalenco.

E’ proprio qui, nella valle del Mallero, a Chiesa che l’uomo aveva individuato la struttura in cui soggiornare per qualche giorno, l’hotel a quattro stelle Tremoggia. Sabato ha chiamato l’albergo per prenotare una camera deluxe per tre notti, per un valore intorno ai mille euro, spacciandosi per un manager della Piquadro, la nota azienda di pelletteria di qualità.

«Ha fatto il check in online - racconta Martina Scherini che con il marito gestisce l’albergo di famiglia - inserendo dunque i dati dei documenti direttamente nel nostro sistema. E poi ha telefonato un sacco di volte facendo domande e promettendo regali per le receptionist. Una cosa che già suonava male». Tra le richieste anche quella relativa agli orari del pranzo. «Gli abbiamo detto che la cucina è sempre aperta e quindi è arrivato domenica verso le 13.30. Senza bagagli». L’uomo viene accolto alla reception e accompagnato in camera. «Nel tragitto - racconta ancora Martina -, in corridoio, abbiamo incrociato una nostra cameriera che, appena l’ha avuto davanti, ci ha fatto segno che doveva dirci una cosa». La donna lo aveva visto in un servizio televisivo e l’ha riconosciuto subito. «Ci ha detto che era il truffatore degli hotel di lusso - ancora Martina -. A quel punto ci siamo messi a cercare online pensando intanto a cosa fare. Effettivamente abbiamo trovato moltissimo materiale in rete perché ha rilasciato più di un’intervista». Mentre Martina e sua suocera cercano on line, l’uomo scende e si accomoda al tavolo del ristorante. «A quel punto mia suocera è andata dai Carabinieri con i dati che ci aveva fornito online - racconta ancora l’albergatrice - e loro ci hanno suggerito di chiedergli il documento fisico».

Appena l’uomo finisce di mangiare, accampando la scusa che i dati del check on line non si erano registrati correttamente nel sistema Martina gli dice che ha bisogno del documento fisico, della carte di credito. L’uomo promette di andare a prenderla in auto, ma invece del documento prende la macchina e se ne va. «A quel punto abbiamo scritto sulle varie chat degli operatori della Valmalenco e di Federalberghi della provincia di Sondrio per allertare i colleghi - spiega Martina -. Ci ha chiamato un altro albergatore della zona di Sondrio poco dopo dicendo che aveva ricevuto la prenotazione di un manager di Piquadro (stesso nome ma altro cognome) per quattro notti a partire da domenica». Dal collega sondriese l’uomo non si è mai presentato, «ma sicuramente - dice Martina - sarà andato a dormire dove non gli hanno chiesto la carta di credito a garanzia».

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