Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Settembre 2024
Prendono la cassaforte, ma vengono scoperti. Furto sventato in hotel
Prendono la cassaforte da trecento chili, le chiavi del furgone su cui caricarla, ma i rumori li tradiscono e devono darsi alla fuga. E’ tornata nuovamente in azione la banda dei ladri di albergo. Dopo i furti tentati e riusciti a Madesimo e Campodolcino nella notte tra il 25 e il 26 agosto che hanno fruttato un bottino di oltre 30mila euro in contanti e un van marca Volkswagen del valore di circa 50mila euro, questa volta ad essere preso di mira è stato l’hotel Tremoggia di Chiesa Valmalenco dove il furto di cassaforte e furgone è stato sventato all’ultimo minuto per una pura casualità lasciando però una scia di grande preoccupazione. E se anche non ci sono prove certe che i ladri siamo gli stessi, non essendo stati né identificati, né presi, il modus operandi tradisce una matrice comune con quanto avvenuto in Vallespluga solo pochi giorni fa.
A raccontare quanto accaduto è Martina Scherini che insieme al marito Andrea Lenatti gestisce l’albergo di famiglia. «E’ successo tutto stanotte (quella tra mercoledì e giovedì, ndr) - dice -. Mio cognato Luigi è venuto qualche giorno a trovarci e si è fermato a dormire in hotel. Intorno alle 3 - il portiere è andato a dormire alle 2 - è stato svegliato da rumori che provenivano da sotto, dal giardino. Si è affacciato alla finestra chiedendo chi ci fosse e ha visto due energumeni in mimetica e passamontagna che sembravano appoggiati a qualcosa che sembrava uno scatolone, ma era buio ed era difficile capire di cosa si trattasse Gli ha urlato ancora chiedendo loro che cosa volessero e a quel punto i due, senza allarmarsi neanche troppo, si sono allontanati a piedi, camminando e non correndo, e hanno imboccato il sentiero che porta alla strada».
A quel punto Luigi ha chiamato i carabinieri e il fratello Andrea che era a casa. «Arrivato davanti all’ingresso dell’albergo mio marito ha trovato la cassaforte - racconta Martina -, quella che mio cognato dall’alto al buio aveva scambiato per uno scatolone. Sorpresa e stupore perché la cassaforte pesa 300 chili, non è proprio facile da trasportare». Prima di entrare in hotel Andrea ha aspettato l’arrivo dei carabinieri di Sondrio.
La porte d’ingresso dell’albergo non risultava manomessa. «Era chiusa - spiega Martina - ma trattandosi di una di quelle pose che si aprono a passaggio, probabilmente appoggiandosi con forza i due sono riusciti a mettere la mano in mezzo e a pigiare il bottone che la apre».
Scassinata invece la porta dell’ufficio, dove i cassetti sotto i computer erano aperti. «In uno - dice Marina - c’erano le buste con i soldi delle mance, ma non li hanno toccato. Hanno invece preso le chiavi del nostro furgone. Probabilmente volevano fare la stessa cosa che hanno fatto in Vallespluga: spingere la cassaforte sul van e andarsene».
La cassaforte si trovava nel locale a fianco degli uffici, una sorta di sgabuzzino con dentro di tutto. «La cosa assurda è che se anche fossero riusciti a portarla via dentro ci avrebbero trovato al massimo 200 euro - ancora Martina -. I ladri contavano probabilmente di trovare chissà quale ingente somma di denaro senza valutare che ormai i pagamenti vengono fatti pressoché tutti con le carte e i soldi dei pochi che ancora usano i contanti li versiamo subito in banca».
Alla fine i malviventi, grazie a Luigi Lenatti, se ne sono andati a mani vuote - niente soldi e niente furgone - e anche i danni materiali all’albergo sono minimi, quel che resta però è la pura, il senso di insicurezza. «Ci chiediamo cosa sarebbe successo se il portiere o il cuoco che dorme in hotel li avessero sorpresi - dice Martina -. E poi il fatto che siamo riusciti a trasportare una cassaforte da 300 kg è inquietante». Il tentato furto è stato comunque regolarmente denunciato ieri mattina ai carabinieri.
Un fatto che chiude un’estate non particolarmente serena per l’hotel Tremoggia dove era stato in “visita” anche il truffatore degli alberghi. Anche in quel caso la truffa era però stata sventata da una cameriera che aveva riconosciuto l’uomo da un programma tv.
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