Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Dicembre 2024
Povertà sanitaria, in tanti in provincia di Sondrio rinunciano a curarsi
Dentista e igiene dentale, acquisto di occhiali e lenti, visite specialistiche e farmaci. Sono queste le spese limitate o, addirittura, tagliate da chi fatica ad arrivare alla fine del mese, un fenomeno che nel caso di eventi non programmati o programmabili interessa anche una parte di quel ceto medio che è andato via via indebolendosi.
Ha indagato la povertà sanitaria in provincia di Sondrio la ricerca condotta da Codici, la cooperativa sociale che coordina l’Osservatorio provinciale per il contrasto alle povertà e alle vulnerabilità, attivo all’interno del progetto ProPositivi, promosso con il contributo di Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo Beneficenza Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Fondazione Pro Valtellina e con il consorzio di cooperative sociali Sol.Co Sondrio quale principale interlocutore. Uno studio realizzato analizzando oltre 1.800 questionari, distribuiti sull’intero territorio provinciale, grazie al lavoro di una quarantina di volontari.
Negli ultimi anni, a seguito dell’aumento della povertà assoluta, la difficoltà ad accedere alle cure sanitarie è diventata un fenomeno molto sentito. La spesa sanitaria costituisce quindi un importante indicatore della condizione economica delle famiglie che si trovano a dover far fronte a uno scenario difficile, con ripercussioni pesanti sulla vita quotidiana. A maggior ragione in un territorio che si caratterizza per i redditi medi più bassi di tutta la Lombardia.
«Questa ricerca ci permette di focalizzare una delle tante difficoltà che toccano il nostro territorio - ha detto il presidente della Provincia Davide Menegola aprendo la presentazione dei dati ieri mattina nella sala consiliare di palazzo Muzio -. Occuparsi delle fasce più deboli è un compito che spetta a tutti e in primo luogo alla politica che deve mettere in campo tutte le risorse e le energie per dare risposte adeguate. La solidarietà è una delle basi su cui si fonda la nostra Costituzione, esercitarla significa ripristinare la giustizia sociale che è la base della convivenza civile».
«La povertà è un problema emerso con forza anche in Valtellina a seguito della pandemia - aggiunge Marco Dell’Acqua, presidente di Pro Valtellina e membro della commissione Beneficienza della Fondazione Cariplo -, un tema che stiamo monitorando per cercare di fare il possibile per contrastarlo. Ci sono numerosissime associazioni di volontariato che operano su questo fronte e che ci danno sempre il loro sostegno, ma è necessario rafforzare e allargare questa rete». «Questa ricerca è importantissima perché conoscere lo è - le parole di Clemente Dell’Anna, presidente di Sol.Co -. La povertà ha tantissime declinazioni e quella sanitaria è forse tra le meno indagate finora eppure ci sono sempre più persone che rinunciano alle cure per l’impossibilità di accedervi».
Un’impossibilità economica che si lega a filo doppio con le lunghe liste d’attesa che impediscono a chi non ha la possibilità di rivolgersi al privato di potersi curare, ma anche di fare prevenzione, innescando un fenomeno le cui ripercussioni saranno ancor più visibili nei prossimi anni. «Chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese - sottolinea Massimo Conte di Codici che si è occupato della ricerca con i colleghi Roberta Marzorati e Jacopo Zappa - ha una propensione a rinunciare alla spesa sanitaria 35 volte superiore per le visite specialistiche, di oltre 12,28 volte per le spese dentali e di 11,15 volte per l’acquisto di occhiali e di lenti. Con una diseguaglianza particolarmente accentuata per alcune voci, come il dentista appunto, e che vale in modo particolare per gli stranieri, ma anche per le famiglie che hanno figli minori o persone con disabilità all’interno del loto nucleo».
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