Ottantadue uffici postali in provincia di Sondrio, oltre 150 dipendenti e migliaia di clienti - il 67% della popolazione ha un prodotto di Poste, percentuale che sale all’80% tra i clienti - e un obiettivo: mantenere la capillarità sul territorio.
In controtendenza con le politiche di razionalizzazione che spesso svuotano dei servizi le realtà più piccole e periferiche perché non remunerativi e anzi più dispendiosi, Poste Italiane sceglie di ricoprire il ruolo di presidio territoriale mantenendo la presenza in tutti i Comuni valtellinesi. Una politica che l’azienda sta portando avanti in tutta Italia, ma che in una realtà come quella della provincia di Sondrio connotata dalla polverizzazione dei paesi e da una demografia “over”, assume un significato ancora più importante.
«Poste è in prima linea per favorire lo sviluppo sostenibile, l’evoluzione digitale e la coesione del Paese - dice Francesco Napoli, da tredici mesi direttore della filiale di Sondrio, primo incarico nel ruolo di gestione operativa degli uffici (escluso il settore recapito) dopo una lunga esperienza nel ramo commerciale ad Alba e Bergamo -. Siamo convinti che la capillarità della nostra presenza sia importante per aiutare la crescita del tessuto economico, sociale e produttivo del territorio. E il territorio risponde con grande disponibilità».
Poste Italiane rappresenta la più grande rete di distribuzione di servizi in Italia, attiva nella logistica, nella consegna di corrispondenza e pacchi, nei servizi finanziari e assicurativi, nei sistemi di pagamento, nella telefonia e da poco anche nel campo dell’energia.
La rete provinciale conta 74 uffici postali e 8 uffici esterni, tra cui quello più importante di via Trento a Sondrio, dove ha sede anche la direzione, due uffici aperti su doppio turno e una serie a mono turno aperti solo alla mattina. «Riusciamo a servire tutte le comunità da Livigno a Spriana passando per tutti gli altri centri – spiega Napoli -. Tutti i Comuni sono coperti con un presidio garantito, anche se magari solo a giorni alterni. Una strategia precisa di Poste che vuole mantenere la capillarità e anche l’occupazione». Un riferimento sociale oltre che economico. E non soltanto. «L’ufficio postale veicola anche un discorso di alfabetizzazione digitale soprattutto nelle piccole comunità – ancora Napoli -. Un processo intrapreso attraverso varie iniziative tra cui il progetto Polis che interessa le realtà sotto i 15mila abitanti e consente di usufruire dei servizi della pubblica amministrazione, e la logica multicanale che superando le barriere tra digitale e fisico consente di fruire dei servizi legati a pagamenti e conti correnti, sia di persona sia mediante i canali digitali (web e app). Ci impegniamo quindi ad avvicinare tutti i clienti che non sono nativi digitali, promuovendo assistenza e consulenza negli uffici postali per insegnare a interfacciarsi con i diversi prodotti sui canali digitali e con le app che semplificano la vita di tutti i giorni».
Per migliorare l’accesso alla rete fisica, tra le principali novità, c’è anche la possibilità di prenotarsi da remoto, dal sito o dalle app, in sei uffici postali della provincia di Sondrio (Sondrio centro, Sondrio 2, Tirano, Morbegno, Chiavenna e Cosio Valtellino): si accede al sistema tramite credenziali, si sceglie tra i servizi disponibili, si seleziona l’ufficio più comodo e selezionando data e fascia oraria disponibili prendere appuntamento. Avendo anche la possibilità di vedere, dalla rilevazione del numero di clienti in attesa disponibile sul display dell’app, com’è la situazione al momento nell’ufficio scelto.
Negli ultimi anni Poste Italiane ha intrapreso anche un importante percorso di sostenibilità in ottica green – fotovoltaico, illuminazione a basso consumo, colonnine di ricarica elettriche - con l’obiettivo di arrivare alla carbon neutrality entro il 2030. Politica in cui rientra anche il rinnovo del parco mezzi. «Guardiamo avanti mantenendo il nostro valore identitario, quello che la gente ci riconosce - conclude Napoli -. In altre parole stiamo costruendo il futuro sulle radici del nostro passato».
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