Ponte in Valtellina: 400mila euro per la chiesa di Sant’Ignazio

La chiesa è fra i beni interessati da “SconfiNati”, il progetto per il rafforzamento e la promozione turistica sostenibile del patrimonio culturale di Media Valtellina e Valposchiavo, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia Svizzera 2021 – 2027

Ponte in Valtellina

C’è anche la chiesa Sant’Ignazio di Ponte in Valtellina fra i beni interessati da “SconfiNati” il progetto per il rafforzamento e la promozione turistica sostenibile del patrimonio culturale di Media Valtellina e Valposchiavo, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia Svizzera 2021 – 2027.

Il progetto, il cui obiettivo è quello di armonizzare il passato (storia, cultura, arte) e il presente in tutti i suoi aspetti (persone, economia, ambiente) per creare un futuro più prospero e sostenibile, vede il Comune di Tirano nel ruolo di capofila italiano e Regione Bernina nel ruolo di capofila elvetico, con un’ampia partnership tra enti italiani e svizzeri: il Comune di Ponte in Valtellina per l’appunto, il consorzio turistico della Media Valtellina, la Fondazione San Romerio, i Musei della Valposchiavo, Valposchiavo Turismo, il Museo Casa Besta.

Nel bilancio di previsione del Comune di Tirano è stata inserita la somma di 1 milione e 440mila euro che rappresenta l’intero finanziamento, erogato a Tirano in quanto capofila. Le risorse di competenza tiranese ammontano, però, a 856mila euro, mentre 400mila euro circa sono destinati al Comune di Ponte. «Ci è stata messa a disposizione la quota di 400mila euro per la chiesa di Sant’Ignazio – spiega il sindaco pontasco, Franco Biscotti -. In particolare 300mila euro serviranno per gli investimenti sulla chiesa che ha bisogno di interventi di adeguamento tecnologico e impiantistico (parte elettrica microfonica e l’illuminazione). Già con il primo progetto del 2011, con finanziamenti Cariplo, in collaborazione con il Politecnico di Milano, era stata ventilata l’idea che la chiesa potesse ospitare concerti e registrazioni, forte della sua buona acustica. Intendiamo prima capire se è percorribile questa strada. Non è stato ancora deciso esattamente cosa si farà».

Con la restante somma di 100mila euro, invece, si lavorerà per la promozione turistica e culturale del tempio gesuita nell’ambito del progetto Interreg, dunque anche con gli altri partner e beni inseriti nella rete. Nel caso di Tirano si parla cioè del Museo etnografico, di palazzo Pievani, oltre che la chiesa di San Romerio. «Questa è sicuramente la parte più ambiziosa e stimolante, ma anche la più difficile – sostiene Biscotti -, perché un conto è realizzare opere, un altro conto riuscire a metterle a terra e fare in modo che funzionino, che la gente possa venire a vederle e che ci siano persone in grado di presentarle al pubblico. Comunque abbiamo tempo perché il termine è il 2027. Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tecnico in Valposchiavo e prossimamente verranno decisi i passi futuri».

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