Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 25 Maggio 2017
Poggi, altro passaggio a livello in tilt
Il prefetto incalza le Ferrovie: «Basta»
Sbarre alzate a causa di un guasto tecnico e treno fermo nel pomeriggio di ieri. Dal Palazzo del Governo: «Il bene della sicurezza va tutelato con concretezza e prontezza».
Se dirigenti e ospiti di Trenord, ieri mattina, sono stati “fortunati” ad arrivare a Tirano in tempo per la partenza del Giro d’Italia e la presentazione del progetto “Treno&bike”, non altrettanto si può dire per i passeggeri del treno pomeridiano che, alla stazione di Poggiridenti, sono rimasti bloccati perché le sbarre del passaggio a livello non scendevano.
Dopo l’episodio che, sabato scorso, aveva sollevato l’indignazione di parecchi viaggiatori, bloccati per un’ora alla stazione di Tresenda di Teglio per lo stesso motivo, ancora una volta un guasto all’impianto che regola il passaggio a livello ha creato disservizio e disagio. Ed anche il prefetto torna a fare sentire la sua voce chiedendo a Trenord e Rfi «sensibilità» e «responsabilità».
Da Rete ferroviaria italiana, che si occupa delle infrastrutture, arriva la spiegazione su quanto accaduto ieri pomeriggio: «Un guasto tecnico ha interessato un passaggio a livello fra le stazioni di Sondrio e di Ponte in Valtellina dalle 17,40 alle 17,55 - riferiscono da Rfi -. Le cause sono ancora in corso di accertamento. Il personale di Rfi è prontamente intervenuto e dopo quindici minuti tutto è stato risolto».
In compenso rallentamenti e ritardi fino a trenta minuti si sono verificati sulla linea Milano-Sondrio. Da qui la lettera che il prefetto, Giuseppe Mario Scalia, ha trasmesso ieri a Cinzia Farisè, amministratore delegato Trenord, e Gianluigi De Carlo, responsabile sicurezza produzione Rfi, direttamente chiamata in causa per questi ultimi disservizi.
«Gli incresciosi guasti ai passaggi a livello, con le sbarre alzate nell’era moderna dove la tecnologia fa da padrone, non possono essere tollerati - scrive il prefetto -. La vita di ognuno di noi deve essere preservata ad ogni costo, significando che il bene della sicurezza pubblica va tutelato con concretezza e prontezza. Pertanto - aggiunge la massima carica dello Stato in Valle - invito ognuno per la parte di competenza e mi auguro in armoniosa sintonia, ad adottare con estrema urgenza, ribadisco con estrema urgenza, le seguenti azioni: monitoraggio sull’efficienza di tutti i passaggi a livello; adozione immediata degli interventi manutentivi, qualora occorrenti. L’amarezza è profonda e la mia voce è la voce di tutti i cittadini della Valtellina, che auspicano che questi accadimenti non si verifichino».
Intanto anche dai sindacati arriva la presa di posizione. «È vergognoso - sbotta Giorgio Nana della Cgil -. Soltanto sabato scorso abbiamo dovuto fare i conti con questo fatto e ora di nuovo si è verificato. Non è possibile avere quaranta passaggi a livello in 26 chilometri di percorso da Colico a Tirano. Quando si interviene per chiudere i passaggi a livello che non servono e per ammodernare gli altri che sono obsoleti?». Sull’argomento si era espresso anche Michele Fedele, della segreteria Cisl: «I gestori devono dare indicazioni precise sulle iniziative intraprese - ha detto - per implementare i servizi di manutenzione indispensabili per eliminare o almeno ridurre i guasti sia del materiale rotabile sia dei passaggi a livello che, quasi quotidianamente, creano pesanti disagi ai viaggiatori sulle tratte ferroviarie della nostra provincia».
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