Pipistrelli nella chiesa di Fusine, via all’intervento per ripulire il sottotetto

Non pulizie di primavera come nel più classico dei casi, ma straordinarie e autunnali per consentire agli animali migrati via di trovare un ambiente accogliente al loro ritorno con il caldo e, insieme, aiutare la convivenza con le persone. E i fedeli, in particolare. Perché è nel sottotetto della chiesa e della cappelletta di Fusine che la grande colonia di pipistrelli della specie “vespertilio di Blyth”, ma anche “myotis myotis” e “myotis emarginatus” che in passato si riproducevano anche nella vicina Cedrasco, ha trovato casa almeno a partire dagli anni Novanta.

E’iniziato in questi giorni l’intervento della Provincia di Sondrio su richiesta della parrocchia e del Comune nel paese ai piedi delle Orobie: dopo anni di mancate “faccende domestiche”, i tecnici si occuperanno di ripulire dal guano la grande nursery dove stanno maschi e femmine insieme ora che i chirotteri, così si chiamano, sono volati alla ricerca di un habitat migliore dove trascorrere l’inverno. Un luogo peraltro non troppo distante poiché gli spostamenti fra siti invernali e siti estivi di questo tipo di pipistrelli sono normalmente inferiori ai 100 chilometri.

«Scegliamo questo periodo per le pulizie proprio per non disturbare gli animali» confermano dalla Provincia. Il primo intervento, il 22 ottobre, ha confermato la “migrazione” quasi totale dei pipistrelli con solo qualche esemplare di “myotis myotis” ancora presente, ma che oramai dovrebbe essersene andato.

La colonia di Fusine secondo gli ultimi censimenti comprende 1.300 esemplari di queste specie non proprio comunissime, non come quelli che si trovano dietro le ante di casa, per intenderci. «Si tratta di animali che hanno bisogno di individuare un luogo particolare dove stare - spiegano dalla Provincia - e questo luogo deve essere ampio perché la nursery deve contenere un numero elevato di esemplari». Il sottotetto della chiesa e della cappelletta da anni garantiscono le condizioni ideali per i chirotteri che, ricordiamo, sono tutelati da leggi nazionali e da direttive e convenzioni Internazionali.

La colonia dei pipistrelli di Fusine, ma c’è anche quella importantissima di Cedrasco che però ha avuto qualche difficoltà in più (nel 2013 si dovette intervenire a riaprire una finestra della chiesa che era stata inavvertitamente chiusa impedendo il ritorno degli animali), è nota fin dagli anni Novanta quando addirittura fu soggetto di una tesi di laurea. L’hanno studiata degli esperti di Torino e l’anno scorso c’è stato un ulteriore censimento e monitoraggio ad opera della dottoressa Martina Spada dell’università dell’Insubria che ha confermato trattarsi dell’unica colonia riproduttiva nota di queste specie di grandi myotis, almeno a livello lombardo.

I pipistrelli godono di una certa cattiva nomea tra la gente, eppure sono innocui e anzi sono utilissimi essendo i primi consumatori di insetti notturni, tra cui un elevato numero di quelli dannosi alle coltivazioni agricole. E poi sono ottimi bioindicatori: la loro presenza è indice di una “buona salute” dell’ambiente.

L’intervento di pulizia straordinaria ha proprio lo scopo di migliorare la convivenza tra uomini e pipistrelli con anche l’idea che possa trattarsi di un ulteriore passo per incrementare la conoscenza di questi preziosissimi animali.

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