Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 10 Dicembre 2017
Piomba in auto sui mercatini e travolge la folla
Tenta la fuga dopo aver ferito tre pedoni ma viene fermato. È un giovane di Poggiridenti imbottito di alcol e droga
Le bancarelle dei mercatini, la pista da pattinaggio con i bambini che si divertono sul ghiaccio, i sondriesi in giro per le compere in vista del Natale. Poi il panico. L’auto che alle 14,30 esce a tutta velocità dal parcheggio interrato di piazza Garibaldi sfondando la sbarra del pedaggio, abbatte uno dei paletti in metallo che delimitano l’accesso alla zona pedonale da via Alessi e si lancia in mezzo alla folla. Una scheggia impazzita, eppure sa bene quello che fa: prende la mira, accelera, colpisce, poi va a zig zag, cercando altre vittime, colpisce ancora. Solo allora, dopo aver attraversato in diagonale la piazza, si dirige nella laterale via Caimi per cercare un’improbabile fuga. Ma non solo: visti sul marciapiede due uomini, il giovane sterza per colpire un’ultima volta. Ci riesce in parte, centrandone uno e lasciando l’amico sotto choc, prima che l’auto si fermi e che il conducente sia bloccato e consegnato alle forze dell’ordine.
Il bilancio della scorribanda è di tre persone ferite e decine di spettatori sotto choc, alcuni dei quali hanno avuto bisogno di cure proprio per il forte stato di agitazione in cui sono precipitati. La donna investita per prima, 44 anni, bergamasca, è in prognosi riservata ma non sembra in pericolo di vita, anche se ha riportato la sospetta fattura del bacino e di una gamba. Poi c’è l’uomo di 50 anni colpito in piazza. Per lui ferite tutto sommato superficiali. Frattura del setto nasale e alcune escoriazioni per l’uomo di 39 anni investito in via Caimi.
Bilancio serio, ma quasi miracoloso: a quell’ora, durante i festivi e i fine settimana di dicembre la piazza è sempre piena. Per questo il giovane, bloccato da alcuni passanti mentre cercava di darsi alla fuga dopo essere finito con la propria Toyota Yaris contro il pilastro di un condominio, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio plurimo. L’indagato è un giovane valtellinese, Michele Bordoni, classe ’90, di Poggiridenti. Adesso si trova piantonato in una stanza dell’ospedale del capoluogo, dopo essere stato sottoposto ai prelievi del sangue che hanno confermato l’assunzione di alcol e di cannabinoidi. Con un mix del genere in corpo, specie se le dosi sono elevate, la mente non può restare lucida.
Se poi questo si innesta sulla base di una personalità già problematica, il cocktail può diventare esplosivo. Gli accertamenti sulle condizioni psichiche, sono soltanto alcuni aspetti dell’indagine che la Procura ha affidato alla squadra mobile della Questura guidata dal dirigente Carlo Bartelli. Si cerca anche di ricostruire la giornata dell’indagato e di capire quale possa essere stato il movente che lo ha spinto a cercare di realizzare una vera e propria strage. Tutti i testimoni sono concordi nel descrivere il giovane come una persona dallo sguardo alterato. Quando è stato bloccato in via Caimi, portando con sè il cane che ha tenuto in braccio durante la folle scorribanda, ha urlato delle frasi sconnesse e apparentemente senza senso, sostenendo di essere «una persona illuminata che porta la verità» e altre espressioni dello stesso tenore. Nelle ore precedenti i fatti di pazza Garibaldi, la Toyota Yaris di Bordoni era stata vista scendere dalla Valmalenco a grande velocità e compiere dei sorpassi estremamente azzardati.
Del caso si occupano il sostituto procuratore Luisa Russo e il collega Stefano Latorre, magistrato non soltanto della Procura sondriese ma anche della Dda con competenze anti terrorismo. Sul posto, oltre agli uomini della Questura, anche Polizia Locale, Vigili del Fuoco e Carabinieri.
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