Piani di sicurezza delle dighe, interrogazione in Parlamento

Piani di sicurezza delle dighe, dopo l’interrogazione in Regione, il Partito democratico si rivolge anche al Parlamento perché vengano accelerati i processi necessari per la redazione dei Ped da parte della Lombardia. Il documento è stato depositato nei giorni scorsi e porta la firma dell’onorevole Gianni Girelli, di Silvia Roggiani, segretaria lombarda e di tutti gli altri deputati lombardi del Pd.

La questione è delicata e ha a che vedere con la sicurezza degli impianti e dunque dei cittadini. Sul territorio lombardo ci sono 77 grandi dighe, per ciascuna delle quali dovrebbe essere redatto e approvato dalla giunta regionale il relativo Piano di emergenza, strumento di pianificazione per la gestione delle emergenze come, ad esempio, onde di piena artificiale, rischio idrogeologico che insiste sugli invasi e i relativi manufatti. Dei 77 Ped che la Regione Lombardia è tenuta ad approvare, finora ne sono stati però redatti e approvati soltanto 13. «La provincia di Sondrio è fortemente interessata a questo tema - dichiara il segretario provinciale del Pd, Michele Iannotti -, perché di tutti gli impianti sul suo territorio ce ne sono 27, più del 35% del totale delle dighe lombarde,  e nessuna di queste rientra purtroppo tra le 13 fortunate per le quali è stato approvato il Ped». «Si tratta di una situazione estremamente preoccupante - rimarca l’onorevole Girelli - poiché sempre più frequentemente si presentano, anche in Lombardia, fenomeni meteorologici avversi molto rilevanti, che richiedono attenzione e preparazione per limitare eventuali danni a persone e cose».

«Non vogliamo fare allarmismi - aggiunge il segretario provinciale dem -, ma chi ha la responsabilità di redigere ed approvare questi Piani, e mi riferisco alla Regione Lombardia, lo faccia, e anche in fretta; da parte nostra useremo ogni strumento che abbiamo a disposizione per stimolarne l’approvazione: la sicurezza dei cittadini viene prima di ogni cosa. Anche per questo ringrazio il gruppo consiliare regionale e i parlamentari lombardi del Pd per il supporto che ci danno a Milano e a Roma».

L’auspicio di Girelli e Roggiani è che il ministro competente faccia le dovute pressioni sulla Regione Lombardia affinché ottemperi ad un obbligo normativo che gli compete: ««Si chiedono maggiori competenze e poi non si riesce ad esercitare nemmeno quelle che si hanno».

«Da tempo in provincia assistiamo ad un giusto dibattito su quelle che dovrebbero essere le modalità di rinnovo delle concessioni idroelettriche - conclude Iannotti -, con le relative ricadute economiche e sociali che impatteranno sul territorio; credo che almeno lo stesso tempo debba essere speso per un tema ancora più importante come quello della sicurezza delle dighe».

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