Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 22 Agosto 2015
«Perplessità sulla tassa di soggiorno»
Negrini: «C’è tutto un giro di turisti “non dichiarati” ai quali non verrebbe applicata»
«Ho seguito il dibattito conseguente all’uscita di Roberto Pinna sull’applicazione della tassa di soggiorno nelle località turistiche della provincia di Sondrio, ma, come assessore al Turismo in Provincia, assumere, ora, il coordinamento di un ragionamento al riguardo mi sembra un po’ tardivo». Così si esprime Marco Negrini, assessore al Turismo in Provincia, appunto, oltre che assessore al Turismo dell’Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco e sindaco di Lanzada. Bormio, Valfurva, Valdidentro e Valdisotto, Livigno esclusa, infatti, già applicano la tassa di soggiorno con entrate, peraltro, di ragguardevole portata, dato che si aggirano sui 900mila euro l’anno, così come Sondrio si è autoregolamentata, per cui, secondo Negrini, ipotizzare un coordinamento provinciale a cosa già parzialmente fatte non sarebbe auspicabile. «A livello di comprensorio malenco, peraltro, - precisa Negrini - già un anno e mezzo fa avevamo steso un regolamento tipo, come Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco, con tutte le previsioni di applicazione della tassa dentro il nostro territorio». Erano però sorte delle perplessità, sia rispetto ad una valutazione costi-benefici dato l’introito atteso, sia rispetto alle difficoltà cui si sarebbe andati incontro nel voler ripartire la tassazione, effettivamente, su tutti i turisti presenti. «Andrebbe a finire che, a pagare, - dice Negrini – sarebbero probabilmente solo i turisti, per così dire, “dichiarati”, cioè quelli che stazionano in strutture ricettive propriamente dette, perchè, poi, c’è tutto un giro di turisti che, ovunque, non solo in Valmalenco, sfuggono alle statistiche».
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