Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 08 Luglio 2021
Passerella pronta
Spettacolo in aria
alle Cassandre
Il caso Agganciato l’ultimo pezzo della struttura
Tutto intero, senza soluzione di continuità.
Perfettamente visibile anche dal Gombaro o da Ponchiera, ma ben inquadrato nei video e nelle fotografie del geologo Maurizio Azzola, del team di progettazione.
L’impalcato della passerella alle Cassandre del Mallero, l’ardito ponte a 100 metri dal torrente sopra uno dei luoghi naturali “invisibili” più affascinanti del capoluogo, è stato completato.
Il progetto
Ieri è stato posato e agganciato l’ultimo concio della struttura realizzata a partire da una sponda e dall’altra, quello che, anche idealmente oltre che tecnicamente, simboleggia il collegamento tra il versante di Ponchiera e quello di Mossini, in località Maioni, da dove lo sguardo spazia sul convento di San Lorenzo a Sant’Anna, sulla chiesa di San Bartolmeo fino al castel Masegra.
Una passerella che dà continuità a quella Via dei terrazzamenti che unisce a mezza costa tutta la media Valle e che aveva questa come unica “frattura”. Non più.
La teleferica con cui in queste settimane sono stati posati ad uno ad uno i conci da un lato e dall’altro, per una questione di equilibri, ieri mattina ha trasportato l’ultimo “pezzo” al centro, preso in carico dagli operai “acrobati” (rigorosamente imbragati) che lo hanno agganciato per chiudere la passerella che ha così raggiunto la lunghezza complessiva prevista di 146 metri per una larghezza di 2,9 metri.
Lo aveva preannunciato il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, lunedì al varo dell’altro ponte, quello al parco Bartesaghi, non senza orgoglio che sarebbe stata una questione di pochi giorni. Così è stato.
Nel giro di 72 ore la città di Sondrio ha visto la nascita dei due nuovi collegamenti sopra il Mallero che fanno salire a nove il numero dei ponti cittadini e rendono superata la dicitura di “Settimo” per quello realizzato in fondo alla via Tonale.
Anche per la passerella sospesa sul Mallero, come nel caso del ponte al Bartesaghi, bisognerà però attendere settembre per poter provare l’ebrezza della traversata.
Ora che l’impalcato realizzato in acciaio Corten è stato completato si tratterà di gettare la soletta in asfalto colato, come quello usato per le piste ciclabili con alta resistenza al gelo e al disgelo, completamente riciclabile, per poi procedere con le finiture, a partire dai parapetti».
«Questi ultimi, alti 1,8 metri per garantire sicurezza anche a chi percorrerà il ponte in bicicletta - giova ricordare che non si tratta di un ponte tibetano, ma di una struttura stabile -, saranno metallici, trasparenti nella vista verso la Valle, con una parte, fino ad un metro e 35 in tubolare di ferro e poi una feritoia ad altezza occhi per ammirare sia l’orizzonte, sia il torrente sottostante.
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