Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 27 Gennaio 2018
Passaggio a livello e treno guasti: è caos
Ennesima giornata da bollino nero quella di ieri sulla linea Milano-Tirano: corse cancellate e ritardi fino a 50 minuti. Problemi già dal primo mattino di ieri per il convoglio che trasportava lavoratori e studenti pendolari.
Un guasto a un passaggio a livello, un treno che non è partito, soste per incroci sulla linea e tanti, prolungati ritardi. Anche quella di ieri, per i viaggiatori delle ferrovie valtellinesi, è stata una giornata da dimenticare. A ventiquattro ore dalla tragedia di Pioltello, costata la vita a tre donne, ieri si sono rivisti i tipici guai della Milano-Tirano. Certo, ogni paragone fra una vicenda drammatica e un venerdì di disagi (tra l’altro ben poco rari) sarebbe fuori luogo. Ma anche dagli eventi dal bilancio meno pesante emerge la situazione del trasporto pubblico locale.
Già di primo mattino, mentre si recavano a scuola e al lavoro, i pendolari valtellinesi hanno compreso che la giornata era cominciata nel peggiore dei modi. Grazie alla loro esperienza sui binari (e sulle fredde banchine) sanno benissimo, infatti, che un annuncio di un guasto a un passaggio a livello e il conseguente rallentamento della circolazione lungo la linea non significano un solo ritardo, bensì una vera e propria reazione a catena.
E anche stavolta è andata così. Tra annunci dagli altoparlanti e avvisi dell’App, i cittadini in attesa del 2557 delle 6.12 da Tirano per Milano hanno collezionato notizie tutt’altro che confortanti. Treno dopo treno, il ritardo è stato di mezzora o addirittura 50 minuti. Alcuni convogli hanno dovuto affrontare soste prolungate in stazioni situate fra Morbegno e Sondrio, come confermato da vari passeggeri di un Sondrio-Lecco bloccato a Castione Andevenno. In altri casi l’itinerario è stato modificato. Ma come premesso, i guai di ieri non sono dipesi solo dai passaggi a livello. Ci sono stati anche quelli dovuti – citiamo testualmente gli avvisi di Trenord - «a un problema che si è verificato durante la preparazione del treno». Oppure, e qui – stiamo parlando del Milano-Tirano delle 12,20 - torniamo a una classica giustificazione, a un guasto al treno «non risolvibile in tempi brevi». Un problema che «un intervento di manutenzione in sede di deposito».
Già, la manutenzione. Quella che secondo i sindacati – Filt-Cgil e Fit-Cisl lo denunciano da tempo – dev’essere potenziata per garantire non soltanto comfort, ma anche sicurezza. Il prefetto di Sondrio Giuseppe Mario Scalia è attivo da tempo sulle questioni dei passaggi a livello e più in generale della sicurezza del trasporto ferroviario. In Prefettura, in questi giorni resi drammatici dall’incidente di due giorni fa, si è deciso di non intervenire nel dibattito, per rispetto nei confronti delle vittime. E se quella del prefetto è una scelta temporanea e decisamente fondata, per quanto riguarda la politica locale si aspettano preziosi chiarimenti in tempi rapidi. L’anno scorso è stato annunciato dalla Regione l’acquisto di 160 nuovi treni. Ma non si sa – il presidente Roberto Maroni e l’assessore Alessandro Sorte non erano stati in grado di chiarirlo in occasione della presentazione del progetto - quando verranno sostituiti i convogli più vecchi della Milano-Tirano, della Lecco-Sondrio e della Colico-Chiavenna.
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