
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 03 Ottobre 2018
Parco delle incisioni rupestri
A Castione il sogno diventa realtà
Intervento nell’area di Ganda grazie al contributo di Fondazione Cariplo e Regione. Un patrimonio tuttora semisconosciuto: 68 antropomorfi, 77 coppelle e tre altri segni.
Castione avrà il “suo” parco delle incisioni rupestri. Un sogno a lungo caldeggiato dal Comune, coronato grazie al finanziamento ottenuto sul bando dei “Beni emblematici” di Fondazione Cariplo, a cui si è aggiunto un contributo di Regione Lombardia. L’ambizioso progetto è contemplato nella serie di interventi del “pacchetto” denominato “Le radici di una identità - Temi, strumenti e itinerari per la (ri)scoperta del mantenimento di Sondrio tra preistoria e Medioevo”, presentato insieme alle amministrazioni dalla Comunità montana di Sondrio, che ha beneficiato di un contributo complessivo di 1,3 milioni di euro (700mila dalla Fondazione Cariplo, 600mila euro dal Pirellone).
Un patrimonio tutt’ora semisconosciuto - 68 antropomorfi, 77 coppelle e tre altri segni -, che si trova in località Ganda, di impatto culturale, di interesse archeologico, oltre che scientifico e di ricerca, ma con un forte potenziale turistico.
Su incarico dell’amministrazione, l’architetto Giovanni Vanoi ha messo a punto il progetto “Il parco archeologico tra le vigne terrazzate” - 250mila euro il costo dell’intervento, coperto per il 65% dal Comune, il restante con il contributo di Fondazione Cariplo e di Regione Lombardia -, consistente nei lavori di recupero e di riqualificazione funzionale dell’area delle incisioni rupestri che si trovano alla Ganda. In realtà, il lavoro è parte di un progetto complesso, integrato e multifunzionale dal titolo: “Recupero percorsi e riqualificazione funzionale di punti di interesse storico”, che l’amministrazione ha attivato nel 2009, in un’ottica mirata alla preservazione dell’ambiente, «in grado di attivare il volano di sviluppo per la crescita culturale ed economica del paese» rimarca il sindaco Massimiliano Franchetti, che ringrazia per il contributo ricevuto. «É con molta soddisfazione, che ho appreso l’ammissione a finanziamento del progetto di recupero delle incisioni rupestri e dei siti preistorici di Castione, anche perché, come ormai consuetudine - sottolinea Franchetti -, questa attività ha preso il via in tempi remoti della nostra amministrazione, trovando però solo concretezza ormai sul finire del secondo mandato». In effetti, all’incirca quattro anni fa, «prendemmo i soldi sul Pisl regionale - Programma integrato di sviluppo locale, ndr - per realizzare il parco, risorse però che vennero dirottate verso una più contingente e concreta opera come quello del collettamento della fognatura comunale verso Ardenno».
La scoperta del complesso di incisioni rupestri, risale a più di vent’anni fa. Era il 1995 quando venne segnalato, grazie a Siro Buzzetti e Giancarlo Mottarelli. Per la quasi totalità si tratta di figure antropomorfe e, secondo gli studiosi, la presenza così localizzata di questa tipologia iconografica induce ad ipotizzare, per l’area, un ruolo culturale specifico.
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