Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 15 Marzo 2021
Pandemia e soccorsi
«Troppi gli infarti
La gente si cura meno»
Il dibattito Il cardiologo Cucchi: «In questi mesi si sono evitate visite e ospedali per paura del Covid»
Rimane caldo il tema del soccorso in emergenza e urgenza del 118, dopo la morte, giovedì scorso, di un artigiano 55enne di Pedenosso, stroncato da un infarto. Soccorso in casa, è stato trasportato in ambulanza a Sondrio, ma non è bastato.
«In caso di infarto, il tempo e la tempestività fanno la differenza - dice il cardiologo Gianfranco Cucchi - L’aspetto principale è intervenire velocemente, anche a domicilio, anche quando i soccorritori arrivano sul posto, non per forza in ospedale. Purtroppo, l’ambulanza intervenuta non aveva a bordo un medico. Questo è gravissimo: ogni distretto dovrebbe avere pronta a disposizione un’automedica».
C’è poi il problema più generale delle cure. «Purtroppo le persone si sono curate meno, è un fatto acclarato . Si sono sottovalutati sintomi, si sono evitate visite e ospedali per paura di contrarre il Covid. E in questo modo - dice ancora Cucchi - molte morti evitabili, anche di persone giovani e apparentemente in buona salute, sono diventate inevitabili».
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