Palestra dell’istituto Pinchetti di Tirano
nell’area dell’ex Foro Boario,
nel mese di marzo via ai lavori

Tirano

Partiranno nel mese di marzo i lavori di realizzazione della palestra a servizio dell’indirizzo Ipia dell’istituto Pinchetti di Tirano e della comunità, nell’area dell’ex Foro Boario a Tirano. Ma, questa volta, non dovrebbero esserci altri ritardi. A prometterlo è il presidente della Provincia di Sondrio, Davide Menegola, che fa il punto su quest’opera attesa dalla cittadinanza ormai da troppo tempo e rimasta in stand by a causa del sequestro del Foro Boario avvenuto l’11 febbraio 2022, per la sospetta presenza di rifiuti inquinanti, poi finito in nulla.

«Dopo il ritorno della disponibilità dell’area, sono stati eseguiti degli accertamenti in virtù dei campionamenti fatti sul sito ed è maturata la necessità di dover procedere con una soluzione tecnica diversa rispetto al progetto originario», afferma Menegola, che si riferisce alla decisione di non fare escavazioni con riporto di materiale idoneo per raggiungere le caratteristiche tecniche per reggere il peso dell’edificio che verrà creato sopra (ovvero la nuova palestra del Pinchetti), ma una palificazione che preveda l’inserimento nel terreno di cilindri di cemento armato che, a mo’ di pettine infilzato, creino forza tangente e portanza.

«L’adeguamento della progettazione è andato un po’ più lungo del previsto e, forse, lo scorso autunno siamo stati troppo ottimisti nel prevedere l’avvio dei lavori entro la fine del 2024 – ammette Menegola -. Adesso, però, abbiamo in mano il progetto esecutivo, siamo nella fase dell’ottenimento dei permessi necessari per procedere e gli uffici mi dicono che l’inizio dovrebbe essere imminente, nel mese di marzo direi. Da lì in poi speriamo di poter procedere senza interruzioni e senza nuove sorprese». La scelta della palificazione dovrebbe, per l’appunto, scongiurare il rischio di scavare e trovare materiale non adeguato dal punto di vista geologico (visto l’andazzo in zona).

Ovviamente ciò ha comportato un aumento dei costi per la seconda volta: dapprima erano stati messi sul piatto 1 milione e 800mila euro euro, dopodiché la modifica progettuale (quella della palificazione cioè) ha imposto un’integrazione di 500mila euro ed, ora, ce ne sarà un’altra. «È verosimile che, per un’opera progettata nel 2020, con tutto quello che è capitato nel mondo dell’edilizia, si debba intervenire con ulteriori stanziamenti, anche se ad ora non è dato sapere a quanto possa ammontare una perizia che andrà fatta non in fase di pre-accertamento, ma in fase operativa. Se consideriamo insomma che, dal 2020 al 2025, la lievitazione dei costi ha comportato spese importanti, è probabile che non potremo esimerci neppure noi da questo processo». Si pone nelle mani della Provincia il sindaco di Tirano. «Ci hanno garantito che ad inizio anno sarebbero partiti i lavori – afferma il sindaco, Stefania Stoppani – e dunque siamo in attesa che l’area possa essere riqualificata».

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