Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 22 Dicembre 2021
Pagate le bollette
alle case di riposo
Grazie alle dighe
Provincia Azzerati i costi per l’energia delle Rsa con 1,1 milioni derivanti dalle concessioni idroelettriche
Bollette dell’energia azzerate per Natale. Deliberati dal consiglio provinciale di fine novembre, sono arrivati nei giorni scorsi gli aiuti alle case di riposo di Valtellina e Valchiavenna, parte del riparto dei primi 2,7 milioni di euro derivanti dalla monetizzazione dell’energia gratuita 2020 che i concessionari delle grandi derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico sono obbligati a cedere in virtù della legge lombarda 23 del 2019.
Regalo molto atteso
Un bel regalo per le strutture di assistenza per anziani e fragili così duramente colpite, anche dal punto di vista economico, dagli effetti diretti ed indiretti della pandemia nel corso del 2020, che potranno chiudere i bilanci in positivo. Il Covid ha infatti costretto le Rsa a bloccare gli ingressi di nuovi ospiti, con la conseguenza di ridurre drasticamente le entrate derivanti dalle rette.
L’assegnazione dei fondi alle strutture, cifra parziale rispetto ai 4,1 milioni di euro calcolati a causa di alcuni contenziosi in corso, certamente rappresenta un’importante boccata d’ossigeno per le case di riposo, così come per le amministrazioni comunali cui è destinata una quota del riparto.
Alle Rsa della provincia, palazzo Muzio ha erogato poco più di 1,1 milioni di euro che hanno coperto integralmente i loro costi energetici del 2020. Gli importi vanno dai 22.347,35 euro concessi alla struttura Bellavista Fondazione Siccardi di Sondalo, ai 160.740,80 della Fondazione Casa di Riposo città di Sondrio, per le due strutture di via don Guanella e di via Lusardi.
Il ruolo
«Come annunciato, siamo riusciti a far pervenire queste importanti risorse alle case di riposo entro l’anno - dice con soddisfazione il presidente della Provincia, Elio Moretti -; sono convinto, come del resto confermano i responsabili delle Rsa, che si tratta di un aiuto notevole, che consente di fare quadrare i conti, gravemente compromessi dagli effetti della pandemia. Con questo contributo le Case di riposo della provincia potranno riportare i servizi agli standard pre Covid con un miglioramento sensibile delle condizioni dei nostri anziani, cui dobbiamo rispetto e riconoscenza».
Moretti sottolinea infatti il ruolo prezioso di queste strutture nel garantire condizioni di vita dignitose e serene ad una delle fasce più deboli della popolazione. «Anche per questo la Provincia di Sondrio è lieta di dare loro un contributo per migliorarne la situazione economica, a beneficio degli ospiti» aggiunge. Particolarmente grato alla Regione, «in particolare all’assessore Massimo Sertori che ha raccolto il nostro grido d’aiuto e le nostre esigenze» dice, e alla Provincia per la scelta della destinazione delle risorse è Costantino Tornadù, presidente della Fondazione Casa di riposo città di Sondrio: «Siamo davvero molto soddisfatti - dice -. Questi fondi, derivanti dalle nostre acque, sono l’ossigeno che ci consente intanto di chiudere il bilancio in positivo e poi di fare anche alcuni ragionamenti per il futuro».
La richiesta delle Rsa è infatti quella di mettere a regime queste risorse sulla parte corrente anche per i prossimi anni. «Avendo la certezza dei fondi - spiega Tornadù - potremo favorire il miglioramento dei servizi e, cosa per noi importantissima, fare valutazioni anche economiche a favore del personale che deve essere ripagato non soltanto a parole dell’impegno quotidiano». La restante parte dei soldi, 1,6 milioni di euro, è invece destinata ai Comuni sempre in parte corrente.
Il futuro
Per il futuro le somme dovrebbero essere maggiori e non soltanto per i contenziosi in corso. La legge 23/2019 dispone infatti che la Regione trasferisca una parte non inferiore al 50% dell’energia gratuita a determinate categorie di utenti situati nei territori provinciali interessati dalla presenza delle grandi derivazioni idroelettriche, una percentuale che però per la sola provincia di Sondrio, in virtù della sua specificità montana, dovrebbe essere del 100%.
Solo che per il 2020, vista l’eccezionalità di quanto accaduto con la pandemia, la giunta regionale ha stabilito un valore uniforme del 70% per tutti i territori interessati.
© RIPRODUZIONE RISERVATA