Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 06 Dicembre 2018
«Padre Ugo De Censi, una forza carismatica»
Il vescovo Cantoni ricorda la figura del sacerdote le cui esequie si sono celebrate a Lima. «Il legame con la sua terra d’origine è rimasto fortissimo, facendo del bene anche a tantissimi giovani della Diocesi».
Contrariamente a quanto ipotizzato nelle ore successive la morte di don Ugo De Censi, il rito funebre non sarà celebrato a Chacas, primo luogo dove il sacerdote si stabilì in missione nel 1976 e dove sarà tumulato. Le esequie sono avvenute già martedì alle 11 (ora peruviana, le 17 in Italia) nella basilica di Maria Assunta a Lima.
La notizia è stata rilanciata anche da Vatican News, portale di informazione della Santa Sede, che ieri ha commemorato la figura del sacerdote nativo di Polaggia, ricordandone l’incontro dello scorso gennaio con papa Francesco. Cordoglio è stato espresso anche dall’Arcidiocesi di Milano, sul proprio portale web, dove è stata ripresa una nota della Conferenza episcopale peruviana in ricordo di padre De Censi, «che ha dedicato la sua vita ai bambini e ai giovani di Chacas». Nel comunicato dei vescovi peruviani, oltre a ricordare l’incontro con il Papa, si fa memoria della cittadinanza onoraria ricevuta da don Ugo in anni recenti. La nota prosegue ripercorrendo le numerose iniziative avviate dal sacerdote nell’Áncash peruviano, dove arrivò nel 1976, proveniente dal Brasile: è stato parroco di San Martino Papa fino al 2018, ha fondato seminari e oratori salesiani, scuole e cooperative, ricostruito chiese e cappelle, costruito l’ospedale Mama Ashu.
Attraverso Il Settimanale della Diocesi, anche il vescovo Oscar Cantoni ha voluto ricordare don Ugo. «È con profondo rammarico che la Diocesi di Como accoglie la notizia della morte di uno dei suoi figli», ha scritto il presule, sottolineando che il sacerdote salesiano «tanto ha contribuito all’opera di edificazione del Regno di Dio». Monsignor Cantoni si è detto «personalmente rattristato» per la morte di don Ugo, «soprattutto dopo aver avuto l’occasione di incontrarlo fraternamente a Lima, a casa sua, la scorsa estate durante il mio viaggio in Perù. Avevo voluto il viaggio per fare visita alla nostra missione in Diocesi di Carabayllo, ma anche per incontrare e incoraggiare quella porzione della nostra Chiesa che laggiù vive l’esperienza dell’Operazione Mato Grosso, fondata proprio da padre Ugo».
Sempre monsignor Cantoni ha ricordato che padre De Censi, «figlio della nostra terra di Valtellina», «ha speso la propria vita secondo il carisma salesiano e facendo della missione nell’America Latina la sua ragione di vita. Eppure il legame con la terra d’origine è rimasto sempre fortissimo, tanto che all’enorme bene seminato nelle terre di missione si affianca un bene non meno ampio a favore di tantissimi giovani della nostra Diocesi che hanno fatto del carisma dell’Operazione Mato Grosso e del dialogo con padre Ugo i punti di forza del loro cammino di fede e di servizio».
Il vescovo Oscar ha ricordato che in occasione della sua recente visita in Perù era rimasto stupito nel «constatare la dedizione con cui padre Ugo si occupava di ciascun singolo aderente all’Omg e insieme non ho potuto non percepire la forza carismatica della sua persona, radicata profondamente in Cristo e nel suo Vangelo. Si è trattato di un vero esempio di paternità sacerdotale che spero abbia segnato e conformato coloro che hanno avuto modo di lasciarsi guidare da lui. Non possiamo che essergli grati per tutto ciò e augurarci che l’Omg possa proseguire con pari energia nel solco che padre Ugo ha tracciato. Insieme non possiamo non sentirci in dovere di accompagnarlo con le nostre preghiere in quest’ultimo impegnativo tratto del suo cammino, quello che lo porta a contemplare di persona il volto di quel Dio che ha tanto amato e così a lungo atteso di incontrare».
Alle parole della guida della Diocesi si sono aggiunte anche quelle di don Alberto Pini, direttore del Centro missionario diocesano di Como. «Padre Ugo nella sua lunga e creativa esistenza ha saputo appassionare moltissime persone, anche della nostra Diocesi, all’amore per i poveri e all’amore per Dio tant’è che, alcuni tra loro hanno poi deciso di rendere definitiva la loro scelta di servizio ai poveri e ai giovani».
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