Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 28 Giugno 2020
Ospedali, il documento
dei 71 sindaci
Nel testo “unitario di riqualificazione” delineati i ruoli delle strutture presenti nel capoluogo e a Sondalo
Resta la contrapposizione fra gli ospedali di Sondrio e Sondalo nel “Documento unitario di riqualificazione della rete ospedaliera e territoriale di Valtellina, e Alto Lario”, messo a punto da 71 su 77 sindaci della provincia di Sondrio. All’appello mancano i sei rappresentanti dei Comuni dell’Alta Valle che, come noto, non hanno partecipato al tavolo provinciale da cui il documento scaturisce. E che porta la firma, fra gli altri, di Franco Spada, presidente dell’Assemblea distrettuale dei sindaci di Valtellina e Alto Lario, di Massimiliano Franchetti, presidente dell’assemblea d’ambito dei sindaci del distretto Valtellina, di Alberto Gavazzi, sindaco di Morbegno e di Roberto Scaramellini, referente dell’assemblea mandamentale dei sindaci della Valchiavenna.
Il modello
Non è, invero, di una contrapposizione netta che si può parlare, perché il modello di sviluppo proposto per Sondalo è di innegabile portata. Spicca l’auspicata costituzione in Irccs, Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, corroborata da una serie di valutazioni sul patrimonio storico, scientifico, medico che il Morelli rappresenta, così come è sottolineata l’importanza di confermarlo centro di Unità spinale unipolare, nella direzione tracciata dallo stesso consiglio regionale, recentemente “incalzato”, al riguardo, dalla mozione presentata da + Europa Radicali. Il che significherebbe, e ciò è indicato nel documento, dotarla «delle specialità connesse, funzionalmente, all’Unità spinale, ovvero, ortopedia e traumatologia, neurochirurgia, urologia con urodinamica, andrologia, neurorianimazione, medicina fisica e riabilitativa, psicologia clinica, nutrizione clinica, neurofisiopatologia, pneumologia e chirurgia toracica. A parte la chirurgia vascolare, il riferimento a tutte le Alte specialità reclamate dai sindaci dell’Alta Valle e dal Comitato a difesa della sanità di montagna, ci sono tutte.
Cure oncologiche
Tuttavia, le stesse, si ritrovano anche nella proposta di modello per l’ospedale di Sondrio del futuro. Il riferimento è esplicito laddove si fa riferimento alle cure oncologiche e, ancor più, all’auspicata trasformazione di Sondrio in centro di riferimento provinciale per le patologie d’urgenza ad alta complessità.
Perché ciò possa realizzarsi «i reparti di Chirurgia vascolare, Neurochirurgia, e Chirurgia toracica devono affiancare i già presenti reparti di Chirurgia generale, Ortopedia e traumatologia e Ostetricia e ginecologia», è scritto. Così come «l’Oncologia richiede la presenza - è sempre evidenziato - delle Alte specialità per poter affrontare la cura dei tumori in modo più completo e multidisciplinare così da evitare spiacevoli e faticosi spostamenti dei nostri malati verso altre realtà, e, parimenti, divenire attrattivi per i territori dell’Alto Lario e della Valcamonica».
L’ottica resta quella, già tratteggiata dal presidente della Conferenza dei sindaci e sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini, di fare dell’ospedale di Sondrio «il centro di riferimento per tutte le specialità mediche e chirurgiche oltre che per le patologie a carattere d’urgenza e complessa», è sottolineato. Fermo restando il richiamo ad adeguamenti strutturali, considerati, necessari, «anche se una visione di progetto a lungo termine suggerirebbe - è scritto - la costruzione di un ospedale ex novo secondo criteri di assoluta modernità anche perché Sondrio, a differenza di altri capoluoghi di provincia, non ha mai beneficiato di un nuovo ospedale, per quanto auspicato da molti anni».
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