
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 01 Marzo 2025
Operazione Europol contro la pedopornografia, tra gli indagati
anche un valtellinese
Almeno 25 persone sono state arrestate per la distribuzione online di contenuti pedopornografici generati dall’intelligenza artificiale, in una delle prime operazioni internazionali di questo tipo
Sondrio
Operazione di Europol contro la pedopornografia, per la prima volta, con l’intelligenza artificiale. Almeno 25 persone sono state arrestate per la distribuzione online di contenuti pedopornografici generati dall’intelligenza artificiale, in una delle prime operazioni internazionali di questo tipo. «L’operazione Cumberland è stato uno dei primi casi di pornografia infantile generata dall’intelligenza artificiale, rendendo il compito degli investigatori particolarmente difficile a causa della mancanza di una legislazione nazionale riguardante questi crimini», fa sapere Europol, l’agenzia di polizia europea con sede all’Aia.
L’operazione della Polizia di Stato in 56 città italiane, su delega della Procura di Catania, ha portato complessivamente a 34 arresti (tutti maschi e d’età compresa tra 21 e 59 anni) per sfruttamento sessuale dei minori online. Tra gli indagati anche un valtellinese di mezza età il cui alloggio in un paese dell’hinterland di Sondrio è stato perquisito dalla Postale. Cinquecento i poliziotti impiegati, 115 le attività di perquisizione domiciliare e informatica. Gli indagati detenevano ingente materiale pedopornografico e decine di migliaia di file illegali. L’operazione è stata condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Catania, con la collaborazione del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio Polizia postale.
Due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori, vittime che sono state già identificate dagli operatori di Polizia. L’indagine, attraverso un’attività sotto copertura su una piattaforma di messaggistica istantanea, ha consentito alla Polizia postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile ed episodi di zooerastia con vittime minori. L’identificazione degli utenti, che attivamente scambiavano immagini e video di pornografia minorile, ha richiesto un lungo lavoro di approfondimento, anche all’estero, disposto dalla Procura etnea. La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud. Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria-Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.
Le perquisizioni, oltre che la Valtellina, hanno riguardato tante altre province italiane fra cui quella di Como. Soltanto pochi anni fa un ristoratore di Bormio allora di 35 anni era stato condannato in rito abbreviato (quindi godendo dello sconto di un terzo sulla pena poi inflitta) a 5 anni di reclusione, nell’ambito di un’indagine della Guardia di Finanza di Bormio, perchè attraverso giochi per la playstation e ricariche telefoniche, ma anche droga, alcolici e soldi aveva a più riprese tentato di convincere minorenni ad avere rapporti sessuali con lui. Li adescava attraverso Facebook, oppure sfruttava gli allenamenti di atletica di una squadra locale. Tredici le vittime, tra gli 11 e i 17 anni, invitati inoltre a vedere video pedopornografici con lui. Tra le imputazioni che portarono alla sua condanna l’induzione alla prostituzione minorile e gli atti sessuali con minori.
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