Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 14 Aprile 2021
Ombrello in classe
La foto del Mattei
fa il giro d’Italia
Lo scatto pubblicato sul profilo “Scuola Zoo” ha avuto decine di migliaia di “mi piace”: il ragazzo si protegge dalla pioggia perché si devono tenere le finestre aperte
All’incirca 30mila like in mezz’ora: mille al minuto. Che dire... Ha fatto il giro d’Italia e non è passata di certo inosservata a chi frequenta i social la foto scattata in una giornata di pioggia battente in una scuola superiore di Sondrio. E fin qui uno potrebbe chiedersi “Ma cosa c’è di strano? Cosa può essere mai successo?”.
Di strano c’è che in epoca Covid vige il ricambio dell’aria per chi vive in classe, ma se piove a dirotto e per giunta di traverso, l’acqua ti arriva addosso. E se il prof non ti lascia chiudere la finestra, devi trovare un rimedio.
Ecco quanto accaduto lunedì mattina in una classe dell’istituto tecnico industriale Mattei di Sondrio, costringendo uno studente ad aprire l’ombrello per evitare di bagnarsi. Uno scatto che ieri è finito su ScuolaZoo, per l’esattezza sulla pagina Instagram del portale più gettonato dagli studenti. Social page che conta oltre quattro milioni di follower. E quindi in meno di un’ora sono “piovuti” centinaia di commenti. Ma veniamo alla foto super gettonata la cui didascalia recita: «A Sondrio piove in classe con le finestre aperte. Gli studenti si arrangiano con gli ombrelli».
A suscitare la discussione è stata la redazione di ScuolaZoo, che a commento della foto ha interpellato studenti di tutta Italia: «A scuola con gli ombrelli aperti mentre si fa lezione. Accade anche questo - si legge testualmente a corredo della foto postata attorno alle 14 di ieri pomeriggio su Instagram -. La segnalazione ci arriva da Sondrio, dove alcuni studenti si sono ingegnati per evitare di bagnarsi a causa della pioggia che entra dalla finestra». Da quanto si apprende leggendo post dopo post le finestre resterebbero spalancate praticamente tutta l’ora al Mattei con l’insegnante in questione.
Ma ScuolaZoo rammenta che «la necessità di areare i locali il più possibile per evitare la diffusione dei contagi è chiara, ma le normative del ministero dell’Istruzione specificano anche che non è necessario tenere per cinque ore consecutive le finestre aperte ma che bastano “frequenti e periodici cambi d’aria”».
Sembra però non essere il caso della classe in cui si è verificato quello che potrebbe essere interpretato come un gesto goliardico, ma che in realtà non lo è stato. Il ricorso all’ombrello, oltre che per evitare di bagnarsi, è stato necessario per proteggere il computer portatile sul banco.
«Insomma areare le classi sì - ribadiscono da Scuola Zoo -, ma non importa stare al freddo e al gelo per cinque ore o tornare a casa bagnati se le temperature sono basse o fuori piove».
E poi il quesito: «Quanto di voi si sono trovati in situazioni simili?». Domanda di fronte alla quale si è spalancato un mondo. Con studenti che hanno “confessato” o se si preferisce denunciato le lotte per finestre aperta sì o no, quando e quanto. Morale: il giusto, ma non tutta l’ora, il sibilino messaggio che quella foto ha voluto lanciare.
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