Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 13 Luglio 2018
«Olimpiadi, un’occasione eccezionale»
Le categorie produttive a sostegno della candidatura di Milano per l’appuntamento del 2026 . «Straordinaria visibilità per il territorio: noi siamo pronti a creare un fronte comune con le altre istituzioni».
«Le Olimpiadi invernali sarebbero un volano eccezionale per l’economia e un’occasione di straordinaria visibilità per il territorio: noi siamo pronti». L’ipotesi di candidatura di Milano per l’appuntamento olimpico del 2026 piace alle imprese valtellinesi. Le categorie produttive della provincia di Sondrio – Unione del commercio, del turismo e dei servizi, Confindustria Lecco e Sondrio, Confartigianato imprese Sondrio e Coldiretti Sondrio – esprimono infatti «con forza il proprio corale sostegno alla scelta di Milano per i Giochi che si terranno fra otto anni». Commercianti, artigiani, industriali e agricoltori sottolineano che la candidatura della città del sindaco Beppe Sala, che vede il coinvolgimento della Valtellina - a cominciare dall’Alta Valle - in partnership con il capoluogo lombardo e con Sankt Moritz, si tradurrebbe in una straordinaria opportunità di visibilità per l’intera provincia di Sondrio e in un eccezionale volano per tutta l’economia locale.
Secondo quanto emerso nei giorni scorsi, il dossier presentato dal Comune di Milano e da Regione Lombardia prevede sfide sul ghiaccio e sulla neve anche in provincia di Sondrio e in Engadina. Secondo il primo cittadino Sala, che a Pontresina, a pochi chilometri da Sankt Moritz, ha una casa per le vacanze, la carta vincente sarà proprio l’alleanza con l’Alta Valtellina, dove si terranno le gare di sci alpino e sci nordico, e la partnership con Sankt Moritz.
L’Engadina, che dista da Milano circa 180 chilometri e meno di tre ore di auto, salvo imprevisti legati al maltempo, potrà accogliere le prove di bob, skeleton, slittino, salto con gli sci e combinata nordica. Per la cittadina engadinese, patria di alcuni degli sport che ospiterebbe, sarebbe la terza volta dopo le edizioni del 1928 e il 1948. Secondo le categorie produttive valtellinesi «la proposta di designazione interessa anche il nostro territorio e rappresenta un riconoscimento della capacità e del notevole impegno messi in campo in questi anni, e tuttora in atto, nell’organizzazione di importanti eventi».
Le imprese esprimono inoltre la convinzione «che la Valtellina abbia imboccato la giusta direzione e sia pronta per potere fare la propria parte nell’ospitare le Olimpiadi invernali del 2026». Stavolta sono tutti d’accordo, insomma, e come avvenuto nelle altre realtà che puntano alla candidatura in Italia, Torino e Cortina d’Ampezzo, si costruisce un fronte comune. Un’unione d’intenti non soltanto ideale.
I presidenti Loretta Credaro (Confcommercio), Lorenzo Riva (Confindustria), Gionni Gritti (Confartigianato) e Silvia Marchesini (Coldiretti), in rappresentanza delle rispettive categorie, «sinergicamente tra di loro offrono tutto il proprio appoggio perché questo progetto possa tradursi in realtà: un’istanza che il territorio, in una prospettiva di sviluppo e di sostenibilità, intende portare avanti unito e compatto, con spirito di condivisione e di fattiva collaborazione anche con le istituzioni locali e con Regione Lombardia».
Secondo le rappresentanze valtellinesi, Milano e la Valtellina hanno dunque tutte le carte in regola per affrontare il vaglio della neo insediata commissione, incaricata di scegliere entro il 10 settembre quale delle tre proposte di candidatura lanciate in Piemonte, Lombardia e Veneto sarà la più idonea a rappresentare l’Italia. «Da parte del mondo delle categorie produttive ci sono tutta la determinazione e l’entusiasmo nell’affrontare questa sfida unica e nel cogliere questa straordinaria opportunità», concludono i quattro presidenti. Se ne saprà di più nel cuore dell’estate. Forse già in agosto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA