
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 27 Agosto 2021
«Olimpiadi, lo sci alpino
rimane a Bormio
Scialpinismo? È un testa a testa»
L’assessore Massimo Sertori fa il punto sui Giochi per il 2026
«Le gare di sci alpino delle Olimpiadi invernali 2026 si svolgeranno lungo la pista Stelvio, è impossibile e impensabile che Cortina riesca a “scipparle” alla Valtellina; e ci sono buone probabilità che anche lo scialpinismo sia di casa in Alta Valtellina».
Quest’ultimo, che debutterà come disciplina olimpica proprio ai Giochi del 2026, e Bormio è in pole position per ospitare le gare. «Con il Comitato organizzatore si era già parlato di svolgerle in Lombardia, c’era una “mezza parola” e inizialmente si era pensato a Ponte di Legno - spiega il sottosegretario regionale con delega a Sport, Olimpiadi 2026 e Grandi eventi, Antonio Rossi-. Il Cio ha però deciso che ad ospitare queste gare dovrà essere una località in cui già si svolgono le gare, quindi o Cortina o Bormio. Tutto è ancora da decidere, spingeremo e speriamo si scelga per la Valtellina».
Un testa a testa, quindi. Non così per le gare di sci alpino, che verranno disputate in provincia di Sondrio: ne è sicuro Massimo Sertori, assessore alla Montagna di Regione Lombardia, che insieme al sottosegretario Rossi e al presidente Attilio Fontana, si sta occupando della partita dei Giochi olimpici invernali.
Tra i nodi cruciali, almeno dal punto di vista sportivo, c’è proprio lo svolgimento a Bormio delle gare di sci alpino: voci frequenti nell’ambiente sportivo le avevano messe in dubbio a causa dei ritardi nei lavori richiesti all’arrivo della pista Stelvio, per creare una pista di slalom e sgravare il peso di alcune gare dal tracciato della pista principale.
Ritardi che, oggettivamente, ci sono e la paura è che non si arrivi in tempo: fra tre stagioni sulla Stelvio si dovranno disputare le cosiddette gare “pre olimpiche”, una prova generale nel corso della quale il Cio e la Fis dovranno constatare l’idoneità o meno delle strutture e dare il loro ok definitivo.
«Impossibile che le gare di sci alpino maschile possano essere spostate a Cortina - assicura Sertori -. La candidatura alle Olimpiadi invernali è nata nel primo Governo Conte, con maggioranza Lega e Movimento 5 Stelle. I pentastellati erano contrari la candidatura italiana e si era giunti ad un compromesso: il Governo avrebbe assicurato l’appoggio, senza il quale era impossibile raggiungere il traguardo, ma non avrebbe fornito appoggio economico. Così ad accollarsi le fideiussioni necessarie a garantire la copertura finanziaria sarebbero state le Regioni Lombardia e Veneto. E così è stato. E Fontana ha posto una condizione: la Regione avrebbe partecipato solo se le gare di sci alpino maschile si fossero svolte in Valtellina sulla pista Stelvio».
«Cambiare location adesso è impensabile - dice - perché dovrebbero essere i soci fondatori ad accogliere una scelta del genere, ed è difficile che i rappresentanti lombardi della Fondazione Milano Cortina 2026, tra cui anche il valtellinese Sergio Schena, possano dire sì allo spostamento delle gare più importanti a Cortina».
«Senza contare che la Stelvio è stata inserita nel dossier della candidatura ed è stato uno dei punti di forza che ha permesso di ottenere l’assegnazione dei Giochi - conclude Massimo Sertori -. E’ una pista conosciuta in tutto il mondo, più tecnica delle altre. Certo, bisogna effettuare lavori di miglioramento con un investimento finanziario importante, ma non ci sono dubbi sullo svolgimento a Bormio delle gare maschili di sci alpino».
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