Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 04 Luglio 2018
Olimpiadi 2026, partito il dossier
«La nostra proposta è la migliore»
Regione Lombardia ha inviato al Coni la candidatura con la Valtellina protagonista. Grande fiducia del presidente Fontana, mentre per Rossi «abbiamo tutti i numeri per vincere».
Un sogno che potrebbe trasformarsi presto in realtà, un progetto cullato da tempo destinato a conoscere il suo futuro tra poco più di un anno, nel quale la nostra provincia si prepara a recitare un ruolo fondamentale. Le Olimpiadi invernali del 2026 non sono più un’utopia, o forse non lo sono mai state tra coloro che hanno iniziato a credere in questa opportunità fin dagli scorsi anni. Un passo importante quello avvenuto ieri, quando il Comune di Milano ha inviato a Governo e Coni il dossier in merito alla tabella di marcia verso l’assegnazione dei Giochi a cinque cerchi. «Abbiamo lavorato fattivamente in questi mesi insieme al Comune di Milano e con i Comuni della Valtellina: speriamo che la candidatura della Lombardia possa essere vincente». Lo ha affermato ieri il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega ai Grandi eventi sportivi, Antonio Rossi, rispondendo in aula consigliare a una mozione a favore della candidatura di Milano come sede per le Olimpiadi invernali del 2026.
L’ex olimpionico della canoa, 49 anni di Lecco, ha chiarito nel dettaglio i passi compiuti e quelli che restano da affrontare per arrivare al traguardo: «Oggi (ieri, ndr) - ha aggiunto Rossi - il Comune di Milano invierà il dossier in merito alla tabella di marcia che rimane da percorrere verso l’assegnazione dei Giochi invernali del 2026. Governo e Coni entro luglio decideranno con quale città presentarsi». Torino e Cortina sono le avversarie. Il sottosegretario non si è fermato a queste prime indicazioni, ma è andato oltre citando altre date cruciali per conoscere le reali possibilità di ottenere i Giochi: «Nell’ottobre di quest’anno a Buenos Aires in Argentina saranno presentate le candidature ufficiali. Successivamente il Comitato olimpico internazionale a Milano nel settembre 2019 deciderà la sede ufficiale». Poco più di un anno quindi per la conclusione della vicenda.
Proprio ieri è stata approvata a larga maggioranza (62 voti favorevoli) la mozione presentata dal Partito Democratico (primo firmatario Maria Rozza), che impegna la giunta regionale a promuovere e sostenere la candidatura della Lombardia, in particolare di Milano e della Valtellina, per le Olimpiadi invernali del 2026 e predisporre il dossier ufficiale. Il sottosegretario Rossi ha sottolineato che la giunta ha già manifestato questa volontà. «La nostra candidatura - ha ribadito Rossi – ha i numeri per essere quella vincente».
Durante il dibattito sono intervenuti: Monica Mazzoleni (Lega), Federico Romani (Forza Italia), Dario Violi (M5S), Manfredi Palmeri (Energie per l’Italia), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), Viviana Beccalossi (Misto) e Michele Usuelli (+ Europa). Non hanno partecipato al voto i consiglieri del Movimento 5 Stelle. «La scelta dei 5 Stelle di astenersi è quantomeno bizzarra, considerato l’impegno profuso dalla loro collega Chiara Appendino a Torino sullo stesso tema», ha detto il capogruppo di Forza Italia in Regione Lombardia, Gianluca Comazzi. «Sono ottimista perché credo che la nostra proposta sia sicuramente la migliore da tutti i punti di vista», ha commentato il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, a margine del consiglio regionale ai giornalisti che gli chiedevano un commento circa la possibilità che Milano e la Lombardia ospitino le Olimpiadi invernali del 2026.
«Milano e la Lombardia hanno già dimostrato nel recente passato con Expo - ha aggiunto Fontana - di saper organizzare in maniera eccellente eventi di caratura internazionale che richiamano moltissimi spettatori. Credo che anche tecnicamente ci siano tutti i requisiti per svolgere al meglio le gare che caratterizzeranno l’evento e per accogliere i turisti che giungeranno sul nostro territorio. Tutto ciò detto, lascio che siano gli organi competenti a prendere la decisione finale».
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