Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 18 Settembre 2018
Nuova scorpacciata di miele
L’orso è arrivato in Val Fontana
Ponte in Valtellina, amara sorpresa sabato mattina per l’apicoltore Lorenzo Mazzucchini. Apiario ribaltato e danneggiato: predati in tutto ben sedici alveari dei quaranta presenti.
L’inverno si avvicina e l’orso ha bisogno di preparare il suo corpo per il letargo. In Val Fontana si è fatto una bella scorpacciata di miele, probabilmente nella notte fra venerdì e sabato, a vedere dai danni che ha provocato all’azienda agricola Pizzo Coca. Lorenzo Mazzucconi sabato mattina ha fatto un sopralluogo in località Grünval, nella bassa Val Fontana, dove ha trovato una parte del suo apiario ribaltato e danneggiato. Uno scenario che non ha lasciato dubbi: l’orso che, da luglio, sta colpendo la Media Valle da Ponte in Valtellina fino a Bianzone e in Svizzera, è tornato a far “visita” agli apicoltori, pochi giorni dopo l’assemblea che Provincia e Regione hanno tenuto a Bianzone per rassicurare apicoltori e popolazione.
«Ho diversi apiari in zona – spiega Mazzucconi -. Con apiari si intende il luogo dove si trovano le cassette. Nel caso della Val Fontana possiedo un apiario composto da quaranta alveari. L’orso ne ha predati sedici». Mazzucconi, facendo un po’ di chiarezza sulla terminologia in ambito apistico, spiega che con alveari si intendono le cassette con le famiglie di api, mentre con arnie soltanto il contenitore senza le famiglie. Il grosso mammifero – che a questo punto meriterebbe un nome, visto che si sta facendo conoscere con parecchie incursioni – ha colpito in questo caso ben sedici alveari. Mazzucconi ha subito chiamato la polizia provinciale per i controlli di rito e il rilievo dell’area colpita.
«È la prima volta che mi capita di essere “visitato” dall’orso – afferma l’apicoltore -. Non ho installato finora recinti, ma visto che questo animale si sta rivelando ghiotto di miele dovrò attrezzarmi. Il fatto è che ho quattro apiari in diverse zone fra Ponte e Tresivio e sul versante orobico dove, per fortuna, il plantigrado non si è fatto vedere. Certo che per l’acquisto dell’attrezzatura avremo bisogno del supporto della Provincia».
La linea da seguire per premunirsi dai danni procurati dall’orso, infatti, è una sola: installare i recinti elettrificati, alcuni dei quali vengono messi a disposizione da Provincia di Sondrio e Regione. Se, invece, l’apicoltore fosse interessato ad acquistare un kit autonomamente – magari perché il recinto fornito dall’ente non è sufficiente – il costo medio oscilla fra i 700 e i 900 euro. La Provincia – come ha affermato Maria Ferloni, tecnico faunistico della Provincia e referente territoriale per i grandi carnivori - indicativamente può dare un recinto ad apicoltore che può installarlo nella zona ritenuta più vulnerabile. La fornitura avviene in comodato d’uso gratuito. Elisabetta Pozzi del servizio tutela della biodiversità di Regione Lombardia di Milano ha garantito che l’ente ha alcuni recinti da mettere a disposizione della Provincia di Sondrio per tamponare l’attuale situazione. Inoltre si sta pensando a politiche di contributo all’interno del Piano di sviluppo rurale.
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