Cronaca / Sondrio e cintura
Domenica 06 Novembre 2016
Norme per il contrasto al gioco d’azzardo
Fronte compatto dei sindaci lombardi
L’iniziativa C’è anche la firma di Molteni sotto la lettera inviata al presidente del consiglio. L’appello degli amministratori: «Il Governo non vanifichi tutto il lavoro fin qui fatto».
Nessuna polemica, ma soltanto la preoccupazione che il lavoro fin qui svolto sul territorio non venga vanificato, ma piuttosto trovi ulteriore supporto nelle azioni del Governo. È con questo intento - «che mi auguro nessuno voglia strumentalizzare» - che il sindaco di Sondrio Alcide Molteni, in compagnia dei colleghi di tutti i capoluoghi lombardi, ha firmato la lettera inviata dall’assessore regionale Viviana Beccalossi al presidente del consiglio Matteo Renzi sul tema del gioco d’azzardo e della ludopatia.
Alla luce dei dati rilevati in Lombardia che vedono un costante aumento del numero delle slot machine e anche degli “ammalati” di gioco (più di 2.000 i casi segnalati sul territorio regionale con prestazioni costate oltre 1,3 milioni di euro), la lettera esprime preoccupazione per l’orientamento che il Governo sembra voler prendere in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico.
«Carissimo presidente, il tema della ludopatia e del contrasto al gioco d’azzardo patologico - si legge nell’attacco della missiva - è ormai da oltre tra anni al centro dell’azione di governo della Regione Lombardia e di moltissimi Comuni lombardi. Un’azione forte e condivisa che nasce dalla consapevolezza di come questa dipendenza sia una grave piaga sociale da contrastare sia in termini di prevenzione, che di cura e repressione».
Per questo Beccalossi e i sindaci spiegano a Renzi come eventuali nuovi provvedimenti ipotizzati dal Governo potrebbero mettere a rischio tutto il buon lavoro fin qui svolto. «Se da una parte appare lodevole il suo intento di eliminare, per esempio, le slot machine da bar e tabaccherie - si legge ancora nella missiva -, dall’altra non possiamo sottacere che nelle ’carte’ del Governo, che riguardano la revisione delle norme riguardanti il gioco d’azzardo, è previsto l’incremento di macchinette mangia soldi in altre tipologie di esercizi commerciali. Così come, sempre a titolo esemplificativo, è altrettanto chiaro che verrebbe a cadere ogni barriera sulla limitazione degli orari in cui è possibile giocare e ogni tipo di divieto riguardante le distanze minime tra il punto in cui verrebbe installata una slot machine e i cosiddetti luoghi sensibili (scuole, oratori, centri per anziani, ospedali)». Luoghi sensibili che a Sondrio sono stati mappati.
«Quello del gioco d’azzardo e delle ludopatie - spiega Molteni - è un problema sociale gravissimo che i Comuni per primi sono chiamati ad affrontare. Lo stiamo facendo con attenzione e serietà attraverso l’azione degli Uffici di piano. È evidente che diventa necessario garantire regole e il loro rispetto, evitando che lo Stato incassi risorse da qui». Risorse che, peraltro, poi vengono spese per la cura di coloro che di gioco si ammalano. «Ma - ammonisce Molteni - il punto è eminentemente sociale e non economico».
Dal canto suo l’assessore Beccalossi si augura che il presidente Renzi sappia cogliere il senso dell’iniziativa portata avanti in modo compatto dai sindaci dei capoluoghi e prenda in considerazione concretamente le istanze avanzate non soltanto dalla Lombardia, ma da tutti gli amministratori che quotidianamente vivono una piaga sociale «che, di recente - conclude Beccalossi -, don Antonio Mazzi non ha esitato a definire l’ eroina del terzo millennio».
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