Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 04 Febbraio 2016
«Nelle medie statali manca il tempo pieno». I genitori si mobilitano
È attivo anche un sondaggio on line. A Sondrio lo propone soltanto l’istituto paritario. «Questa proposta formativa sia applicata in città».
Aumenta di ora in ora il numero di genitori, che chiede una scuola media statale a tempo pieno a Sondrio, con lezioni da lunedì a venerdì e sabato a casa. È il quadro restituito dal sondaggio online - http://goo.gl/forms/cGlTPvlFTP l’indirizzo sul web – che, dato aggiornato a ieri, ha raccolto 90 sì, famiglie che “parlano” per quasi 150 bambini e ragazzi.
Dati, questi, snocciolati da Velda Mozart, mamma che abita nel capoluogo e che si è fatta portavoce – partendo da una sua convinzione e necessità, avendo una figlia che sta terminando la scuola primaria -, dando il via all’indagine “Introduciamo il tempo pieno nelle scuole medie in Valtellina” approdata in Rete lunedì mattina. Una richiesta, la sua, nata dall’aver constatato l’assenza di questa offerta oraria nelle tre scuole medie del capoluogo, attiva invece – unica realtà a Sondrio - alla media dell’istituto paritario PioXII.
In meno di 72 ore, il tamtam – complice i social network, in testa Facebook – ha superato i confini cittadini: anche da Morbegno si è levato un coro di famiglie, che rivendicano – così come previsto dal sistema istruzione nazionale – una secondaria di primo grado a tempo pieno o con la settimana corta, come si suol dire.
«Assolutamente anonimo e gratuito – spiega Mozart -, il sondaggio resterà attivo sino al 22 febbraio – giorno in cui scade il termine per presentare l’iscrizione online sul sito del ministero dell’Istruzione -, ma entro il 15 febbraio faremo il punto della situazione, rendendo noto il numero esatto di genitori a quella data, dato che sarà consegnato alle istituzioni». Della questione, peraltro, si è discusso in un incontro interlocutorio tra famiglie – di Sondrio, Morbegno e dintorni -, che si sono dati appuntamento ad inizio settimana in città: «Molti genitori mi hanno detto “Ma come sei coraggiosa”: qui non si tratta di aver coraggio, non stiamo chiedendo di modificare una legge, ma solo senso civico. Stiamo chiedendo, che un’offerta formativa già prevista dal Miur, prenda piede anche in provincia di Sondrio».
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