Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 11 Novembre 2021
Natura e umanità
Il film sulla Valtellina
che punta all’Europa (guarda il trailer)
Video Presentato il documentario sulla nostra Valle
Sarà trasmesso per 12 anni su tv francesi e tedesche
Un viaggio nello spazio, nel tempo e nei cicli del tempo, accompagnato dalle voci di chi in quel paesaggio ha ben piantate le sue radici. Un biglietto da visita inestimabile per un territorio che già vive di turismo e che sul turismo vorrebbe costruire sempre più il suo futuro.
E’ una Valtellina inedita, indagata attraverso il rapporto delle persone che vivono un ambiente fatto sì di bellezze naturali e paesaggi mozzafiato, ma anche di fatiche, di una natura che con la spiccata tendenza ai cambiamenti influisce sulle vite delle genti che la abitano, mutandole, quella mostrata nel documentario “La Valtellina e le sue montagne” diretto da Alessandro Soetje e prodotto da Alessandro Melazzini, fuori concorso al Sondrio Festival.
https://www.laprovinciadisondrio.it/videos/video/la-valtellina-e-le-sue-montagne_1052204_44/A lungo termine
Il film già andato in onda sulle televisioni tedesche e francesi, dove verrà trasmesso per altri 12 anni, sabato pomeriggio sarà proiettato anche al Teatro sociale. Un’occasione per provare a leggere la realtà che ci circonda con gli occhi di chi la conosce e la ama, pur essendone in qualche modo estraneo: Melazzini vive stabilmente a Monaco di Baviera, Soetje pur avendo girato la Valle in lungo e in largo è per sua stessa ammissione apolide e anche Marisa Scherini che ha collaborato alla realizzazione, pur essendo nata a Ponchiera vive in Germania.
Il film, annunciato da una locandina che già nella scelta dell’immagine della torbiera di Pian Gembro dichiara la sua originalità, prova a rispondere alle curiosità di chi in Europa guarda con interesse a questa Valle per lo più sconosciuta «che - dice Melazzini - ha enormi potenzialità, ma anche l’indiscusso difetto di non sapersi vendere».
L’aspetto umano
Un documentario particolarmente gradito alla presidente del Sondrio festival, l’assessore alla Cultura di palazzo Pretorio, Marcella Fratta. «Abbiamo apprezzato molto questa proposta - le sue parole - non soltanto per le bellezze naturali che mostra, ma soprattutto perché fa vedere l’intervento umano su questa Valle: l’aver dato voce ai custodi di questo ambiente, a chi con sacrificio e impegno ha deciso di dedicarvisi rappresenta un importante valore aggiunto. Non posso che complimentarmi per questo lavoro che dà voce alla nostra terra».
L’idea di raccontare la Valtellina fuori dai confini nazionali, rivolgendosi ad un pubblico che mai aveva potuto godere di una produzione di questo genere è stata di Alessandro Melazzini. «Ci ho pensato tre anni fa, mentre ero in vacanza a Bormio - dice -. Ho chiamato la Zdf (la tv pubblica tedesca, nda) per proporre la cosa. Ho trovato subito disponibilità ed entusiasmo e così è partito il progetto». Melazzini ha deciso di coinvolgere Soetje con cui aveva già lavorato per alcuni documentari andati in onda su Geo «e che - dice - conosce la Valtellina in modo autentico».
La doppia sfida
Una sfida nella sfida. Non solo raccontare la Valle in maniera diversa dai soliti stereotipi ambientali e per un pubblico straniero la cui conoscenza del territorio provinciale si limita a Livigno e Bormio, ma farlo nel periodo della pandemia.
«Quello che abbiamo realizzato - spiega il regista - è un viaggio nei territori, nei paesaggi, ma anche nelle persone. Il rapporto degli abitanti con l’ambiente che li circonda è un aspetto che mi interessa moltissimo. Un rapporto un po’ sentimentale che mi colpisce particolarmente».
I legami con i luoghi dell’anima, non necessariamente quelli in cui si è nati, sono il tema portante di questo film che accompagna lo spettatore in un viaggio che segue l’Adda lungo tutta la valle dall’inverno all’autunno successivo, secondo il ciclo infinito della natura.
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