Morto nel cantiere della nuova tangenziale
di Tirano, oggi ci sarà l’autopsia

Si terrà nella prima mattinata di oggi, all’obitorio dell’ospedale civile di Sondrio, l’autopsia su Salvatore Briamonte, 65 anni, l’operaio edile della Basilicata morto venerdì a Bianzone nel cantiere per la costruzione della nuova tangenziale di Tirano, una delle opere programmate per le Olimpiadi invernali 2026 di Milano-Cortina.

Il lavoratore, che risiedeva a Sant’Arcangelo, in provincia di Potenza, dipendente della “C.&P. Srl” di Francavilla in Sinni (Potenza), specializzata nella lavorazione del calcestruzzo, impegnata in subappalto, nel primo pomeriggio di quel giorno era precipitato in un macchinario per il trattamento del cemento, macchinario situato nella parte iniziale del cantiere per la realizzazione del tanto atteso by-pass stradale. Si tratta di una delle opere più importanti programmate nell’ambito della kermesse internazionale che vedrà la Valtellina, in particolare le località turistiche di Bormio e Livigno, avere un ruolo di primissimo piano nell’ospitare le gare olimpiche.

Briamonte, secondo i primi accertamenti dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tirano, guidata dal capitano Riccardo Angeletti, e dagli ispettori Psal di Ats della Montagna, è precipitato all’interno, rimanendo incastrato nell’ingranaggio. All’arrivo dei sanitari di Areu per lui, purtroppo, non c’era più nulla da fare. I magistrati Daniele Carli Ballola e Chiara Costagliola, del Settore 3 della Procura, avevano effettuato un primo sopralluogo dopo la tragedia, successivamente a un primo intervento del procuratore Piero Basilone. E, nelle ultime ore, si è appreso che stamane sarà effettuato l’esame autoptico e l’incarico della perizia è stato affidato all’anatomopatologo Luca Tajana dell’Istituto di medicina legale dell’Università di Pavia, uno tra i maggiori esperti in materia in Lombardia. All’incidente, quel giorno, non avrebbero assistito altri colleghi della vittima.

Intanto i giornali della Basilicata, all’indomani del dramma di Bianzone, hanno riservato grande spazio all’infortunio mortale avvenuto in Valtellina. Il “Quotidiano del Sud”, edizione della Basilicata, ad esempio aveva titolato così:“Un’altra tragedia a pochi giorni da quella di Calenzano”. E ancora: “La strage infinita degli operai lucani”. Con il seguente catenaccio: “Un altro lavoratore di Sant’Arcangelo muore in un cantiere dell’Anas. In Valtellina è la tredicesima vittima in un anno, la quinta in neanche un mese”. E il quotidiano “La Nuova del Sud”, ne ha riferito in questi termini: “E’ una mattanza senza fine”. Nel sottotitolo: “Altro sangue lucano sui luoghi di lavoro: operaio di Sant’Arcangelo muore nel cantiere olimpico in Valtellina”.

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