Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 15 Maggio 2021
Moratti: «Le Rsa devono aprire»
Bormio e Ponte, visite da lunedì
L’assessore regionale: «Non possono più rifiutarsi di far entrare i parenti»
Notificate le istruzioni a tutti gli istituti. Due sono già pronti, gli altri si stanno organizzando
«D’ora innanzi nessuna Rsa potrà rifiutarsi di far entrare i parenti in visita ai propri congiunti. Questo perché la direzione generale Welfare di Regione Lombardia ha inviato istruzioni precise a tutte le Ats che, a loro volta, le hanno comunicate alle direzioni delle strutture protette».
Parola di Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare che ieri, sollecitata dai giornalisti, ha risposto senza lasciare spazio a dubbi interpretativi. Non ci sono alibi, questo il concetto sotteso, per le case di riposo e per tutte le strutture protette, per procrastinare un’apertura particolarmente attesa dai parenti degli ospiti.
E, infatti, in provincia di Sondrio, tutte e ventuno le Rsa si stanno attrezzando e, qualcuna, è già riuscita a stabilire una data d’avvio del nuovo corso. E’ il caso di “Villa del Sorriso” di Bormio, e della “Costante Patrizi” di Ponte in Valtellina, entrambe dirette da Claudio Tagliapietra, con la seconda, addirittura, reduce, ad ottobre, da un’ondata Covid che l’aveva gravemente segnata.
«Noi abbiamo aggiornato il Pog, Piano organizzativo gestionale, in base a quanto indicato nell’ordinanza ministeriale di sabato scorso e in base a quanto precisato, giovedì, da Regione Lombardia per il tramite dell’Ats della Montagna - sottolinea Tagliapietra -, e, ora, siamo pronti a dar corso alla visite raccogliendo le prime prenotazioni da lunedì. Abbiamo inviato il dettaglio delle nuove regole a tutti i parenti degli ospiti, che da inizio settimana, potranno chiamarci sia per Bormio sia per Ponte in Valtellina. In entrambe le realtà abbiamo previsto spazi appositi: a Bormio si potrà effettuare una visita alla volta, mentre a Ponte l’ala riservata è talmente spaziosa da permetterne anche tre alla volta, sempre presidiate dal nostro personale e con osservanza scrupolosa delle distanze fra le postazioni».
Chiaramente, non si tratta di accessi liberi come in passato, perché sempre occorre prenotarsi, indossare la mascherina, igienizzare le mani prima di entrare, sottoscrivere il patto di condivisione del rischio pubblicato sui siti delle Rsa e, soprattutto, attestare o di aver completato il ciclo vaccinale, o di aver contratto e superato il Covid negli ultimi sei mesi o, infine, di aver effettuato un tampone rapido o molecolare di controllo entro le 48 ore precedenti la visita.
Dopodiché, via libera all’incontro col proprio congiunto, ma, ancora, niente baci e abbracci.«Va bene toccarsi, prendersi per mano, parlarsi - dice Tagliapietra -, ma senza lanciarsi troppo. Un minimo di cautela è ancora necessaria».
E sulla stessa scia si stanno muovendo anche altre Rsa, come la “Città di Sondrio”, e la Fondazione “Città di Tirano”.
La prima ha già aggiornato il Piano organizzativo gestionale e pubblicato sul sito internet le novità relative alla ripresa delle visite. Che saranno possibili all’esterno delle strutture di via don Guanella e via Lusardi ad un massimo di due parenti per ospite e per una durata di 45-60 minuti, mentre all’interno, in caso di maltempo e in ala dedicata, sarà ammesso un solo parente per ospite e per un lasso di tempo inferiore. Ancora da stabilire, però, la data di avvio delle prenotazioni che, è indicato, verrà comunicata quanto prima.
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