C’era il sindaco di Montagna in Valtellina, Barbara Baldini, al funerale di Carlo Lenatti, e c’era una folta rappresentanza della Valmalenco, della quale il giovane era originario per parte di padre e dove era titolare di un agriturismo, “La polveriera”, in Valrosera. Gestito dal papà, ma dove Carlo saliva, soprattutto durante la stagione estiva. Del resto era un grande lavoratore. Un giovane tutto casa e lavoro. Questo è il mantra che vanno ripetendo tutti a Montagna in Valtellina dove viveva, al Piano, nei pressi di Ambrosini automobili, ma dove lo si vedeva poco, perché era sempre fuori per via della sua attività “polivalente”. Aveva una ditta individuale ed era disponibile a 360 gradi per ristrutturazioni, manutenzioni, pavimentazioni, riparazione sui tetti, sia in Valtellina, ad Aprica, in particolare, sia nelle province limitrofe, quella di Como, ad esempio, dove ha anche trovato la morte. Martedì scorso stava operando su un viottolo con un piccolo escavatore, a Torriggia Alta di Laglio, il mezzo si è ribaltato e lui vi è rimasto sotto, schiacciato. Morto di lì a poco perché alle persone accorse non è stato possibile spostare a mano il mezzo, troppo pesante. Una morte che ha gettato nello sconforto i famigliari, le comunità di Montagna e della Valmalenco, ma anche tutto il mondo del lavoro provinciale considerato che sono già due gli incidenti mortali che ci riguardano, il primo occorso alcune settimane fa ad un 51enne di Carate Brianza (Mb), su un cantiere a Valdidentro, il secondo quello con vittima Carlo. In ospedale, a Bergamo, è poi ricoverato Flavio Bagioli, 57 anni, di Lanzada, caduto da una scala mentre lavorava all’impianto elettrico alla Imi Fabi di Postalesio. Ha un ematoma al capo che i medici confidano possa riassorbirsi quanto prima.
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