Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 13 Dicembre 2017
«Mi dispiace per i feriti. Andrò a trovarli
Volevo solo fare pulizia»
L’interrogatorio: Bordoni davanti al giudice: «Faccio parte dei templari e quel giorno stavo bene ma non ho mai detto di voler uccidere qualcuno».
Più che sciogliere i dubbi, l’interrogatorio di ieri mattina sembra rendere ancora più inspiegabile quello che secondo gli inquirenti deve essere considerato un vero e proprio attentato. Non per niente la Procura ha accusato Michele Bordoni di strage e il giudice per le udienze preliminari Carlo Camnasio ha confermato l’imputazione.
L’indagato però, sia pure tra qualche amnesia e alcune mezze ammissioni, nella sostanza ha negato che il suo intento fosse quello di uccidere, come invece riferiscono i poliziotti che lo avevano portato in Questura subito dopo la folle scorribanda in piazza Garibaldi e in via Caimi, durante la quale aveva deliberatamente investito tre persone.
«Non ho mai detto di voler uccidere qualcuno - ha detto ieri mattina al giudice -. Quella frase non l’ho mai pronunciata». L’indagato, 27 anni, non ha però negato i fatti, raccontando passo per passo tutti gli spostamenti compiuti quel giorno e ricordando anche il tragitto compiuto a tutta velocità sulla sua Toyota Yaris nella piazza, che è completamente pedonale e che ospitava non soltanto la pista da pattinaggio su ghiaccio ma anche i mercatini di Natale.
I testimoni lo descrivono come una persona dal volto alterato, allucinato. Il bagagliaio della vettura pieno di bottiglie di birra e l’odore di canne che si sentiva nell’auto avevano fatto pensare a una persona completamente fuori di sé per l’assunzione di alcol e droga. «Ero del tutto lucido, stavo bene - ha spiegato invece Bordoni -. Avevo fumato una canna, ma ricordo tutto». Gli accertamenti hanno confermato che il tasso alcolico era di poco superiore allo zero e, in attesa dell’esito dell’esame tossicologico, la Procura sembra orientata a credere al fatto che anche le canne non fossero state abbastanza da influire sullo stato di coscienza del giovane di Poggi. Il sospetto è che lo stato di allucinazione che tutti hanno notato sabato pomeriggio dipenda da cause di tipo psichico. Anche ieri, peraltro, Bordoni ha ripetuto di sentirsi un templare (quest’estate aveva anche fatto un viaggio all’isola di Malta) e di aver sentito la necessità di «fare un po’ di pulizia in un mondo inquinato e corrotto».
Nel contempo però, ribadendo che il suo era una sorta di atto dimostrativo, ha assicurato di essere sinceramente dispiaciuto per i tre feriti, informandosi sulle loro condizioni e manifestando la volontà di contattarli il prima possibile per potersi scusare direttamente con loro. Dopo la convalida dell’arresto, a Michele Bordoni è stata confermata la misura della detenzione in carcere.
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