“Metamorfosi”, prende forma il museo a cielo aperto lungo il Sentiero Valtellina

Iniziativa voluta dalla Comunità montana di Sondrio

Quando l’arte si fa natura e viceversa: dalla griglia metallica ricoperta di foglie decorate dell’artista Anna Finetti alle due opere dedicate alla pace di Elisa Oneto e, sopra la testa dei passanti, una maschera in legno, “Il guardiano”, realizzata ancora da Finetti.

Sta prendendo forma il museo d’arte a cielo aperto lungo il Sentiero Valtellina, che si arricchisce e si evolve ulteriormente da oggi a sabato grazie al concorso-percorso “Metamorfosi”, promosso e voluto dalla Comunità montana di Sondrio.

Chi lo desidererà potrà vedere all’opera in questi tre giorni un’altra artista, che ha raccolto la sfida dell’ente comprensoriale presieduto da Tiziano Maffezzini: è Celina Spelta, che lavorerà una staccionata in legno ricoperta di muschio.

Tutte opere, queste, che si possono ammirare e apprezzare nel tratto di Sentiero Valtellina situato dopo l’area di sosta “Castello 1”, sul territorio comunale di Castello Dell’Acqua, teatro di “Metamorfosi”, edizione numero, che prevede la creazione di opere, realizzate con materiale naturale prevalentemente reperito sul posto, per promuovere in maniera sostenibile l’itinerario che corre lungo l’Adda.

L’iniziativa, unica nel suo genere, ha preso avvio domenica 14 luglio con lavori di Finetti “Onorare lo spirito del bosco” e di Oneto “GreenPax 2024.3”: «Si è trattata di una bella giornata di sole, passata dalle due artiste a realizzare le loro opere con l’aiuto di amici e passanti» spiegano dalla Cm i promotori.

Ora si prosegue questo weekend, «sempre sul territorio di Castello Dell’Acqua insieme a Celina Spelta. Attraverso l’utilizzo di materiali compatibili con l’ambiente, come la cera d’api, l’artista metterà in risalto il muschio, valorizzandone la sua presenza» aggiungono.

Alla conclusione di questo lavoro, quel breve tratto di Sentiero Valtellina diventerà - sebbene per poco tempo, trattandosi di opere create con materiali reperiti in natura - «una vera e propria galleria a cielo aperto, con quattro tappe molto ravvicinate e tra loro in dialogo».

Il concorso-percorso però non si esaurisce con questa tappa. Bensì si chiuderà a Fusine, dove il Madrasco si getta nel fiume, ovvero all’altra estremità, rispetto a Castello Dell’Acqua, della tratta di pista ciclopedonale che è di competenza della Comunità montana di Sondrio. «Tra l’ultima settimana di luglio e la prima di agosto ad operare ci sarà l’artista Cristina Cerchi, che realizzerà le sue opere su una grande robinia che si affaccia sull’Adda: liane colorate costruite con materiali naturali e sfere di carta daranno l’impressione di essere prodotte dall’albero e stupiranno i passanti». Anche in questo caso, ci sarà la possibilità di incontrare l’artista al lavoro e di interagire.

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