Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 04 Giugno 2018
Mercato della casa: «Piccoli segnali
di uscita dalla crisi»
Gli operatori valtellinesi sottolineano il clima diverso che si respira nelle agenzie immobiliari. «Ma ci vorranno anni per tornare ai volumi del 2008»
Mercato immobiliare, a Sondrio e in Valtellina il settore prova a smarcarsi dalla crisi e gli operatori dicono di registrare timidi, ma continui, segnali di ripresa. Anche se, come spiegano i portavoce degli agenti immobiliari, «ci vorranno anni per riportare il volume delle compravendite ai livelli antecedenti alla grande congiuntura avviatasi nel 2008».
Quello che si registra è che c’è più movimento rispetto alle stagioni recenti, gli affari si fanno, anche se le trattative sul prezzo, per effetto pure dei vistosi cali che registrano le quotazioni degli immobili, sono più animate e prolungate. Danila Fomiatti, operatrice e dirigente storica della Fiaip provinciale, Federazione italiana agenti immobiliari professionali, porta dati e valutazioni incoraggianti. «Lo diciamo con cautela – afferma – ma la caduta di contrattazioni e prezzi sembra frenare, il momento è di graduale rilancio, possiamo affermare che dalla grande crisi ne stiamo uscendo».
Anche il mercato immobiliare ha in realtà vissuto in questi mesi recenti il limite di un quadro politico instabile. «Quando c’è incertezza legata al governo, questo avviene sempre – precisa – tutto entra un po’ in stand by, la disponibilità a investire si “congela”, le persone attendono di vedere quali nuove misure verranno varate, se possa essere istituita una nuova norma che vada ad incentivare gli acquisti. Ma il segnale che si coglie, ormai da settembre, è quello di una ripresa, che è più affermata nelle grandi città metropolitane e che si prefigura anche qui, nel contesto locale».
Si vendono più case. «C’è più movimento – chiarisce la referente di settore – negli anni passati si sentiva il calo, lo si percepiva, le persone che si presentavano in ufficio erano molte di meno, oggi la gente arriva, si informa: la mole di lavoro è aumentata. Non tutte le richieste si traducono in interesse concreto, le conclusioni per noi possono non essere così soddisfacenti ma il mercato, possiamo dirlo, è di nuovo in movimento, abbiamo superato il giro di boa». Ad animare il mercato sono anche le nuove quotazioni del mattone. «I prezzi – chiarisce Fomiatti – rispetto al 2017 non sono salite e il 2017 era ancora stato segnato da un leggero ribasso, quest’anno – afferma – le trattative sono ancora non dico al ribasso, ma chi acquista ha sempre il coltello dalla parte del manico, tende a fare calare il prezzo. Al contempo, cominciamo a vedere persone che non vogliono più scendere e anche questo è un segnale in controtendenza. Abbiamo visto proposte con assegni tornare indietro, venditori che respingono l’offerta ritenuta troppo bassa».
Le quotazioni però continuano ad essere appetibili, costa 6-700 euro al metro quadro un immobile a Sondrio interessante e da ristrutturare, 800-900 euro al mq se è in centro. «Possono essere degli affari – chiarisce la dirigente Fiaip – l’usato in questo momento è il grande protagonista, la sua appetibilità è anche influenzata dalle condizioni materiali della casa, dallo stato di manutenzione. Ma se riesci a comprare a quei prezzi e compresa una buona ristrutturazione con quello che spendi riesci a stare sotto le 2000 euro al metro quadro, puoi fare ottimi affari».
Diverso il discorso sugli immobili commerciali. «Molti negozi sono vuoti – chiarisce l’intervistata – a Sondrio a parte il pieno centro la sofferenza si vede. Si possono trovare negozi di 80 mq in affitto a 7, 800 euro al mese e rimangono lì. Il proprietario dice, “non voglio svendere”, ma c’è da capire che sono immobili che richiedono ristrutturazioni periodiche, di interni e impianti. E l’attività non si sa se poi andrà a gonfie vele. Le richieste dovrebbero prendere in considerazione questi elementi».
Passando alle statistiche, per il mercato immobiliare anche a Sondrio i numeri sono tornati a essere preceduti dal segno più. Una tendenza che si è consolidata nel corso del 2017, con un mercato residenziale lombardo a mostrare uno stato di salute estremamente positivo: lo scorso anno, la Regione è risultata infatti al primo posto nel Paese per numero di compravendite (+5,5% rispetto al 2016).
E il trend sta trovando conferma in questo inizio di 2018, con un aumento della domanda per le nuove abitazioni che si conferma interessante. Il numero delle transazioni concretizzate lo scorso anno, dunque, ha permesso alla Lombardia di primeggiare, mostrando una vivacità che altrove è ancora da riattivare pienamente. Se si rapporta il dato con la popolazione residente maggiorenne, invece, si scende al terzo posto con 139 transazioni ogni 10mila abitanti. Sui primi gradini di questo ideale podio, la Valle d’Aosta (157) e la Liguria (151). Anche nei primi cinque mesi del 2018 arrivano ulteriori segnali positivi, con l’aumento della domanda per le abitazioni nuove o ristrutturate e con i prezzi medi che restano sostanzialmente stabili (+0,9%). Sul nuovo si cercano prevalentemente trilocali e quadrilocali, ma nelle grandi città si fa più attenzione ai servizi e alla gestione degli spazi comuni.
A rilevare queste tendenze è stato il centro studi di Abitare Co., società attiva nell’ambito dell’intermediazione immobiliare: si è basato sia sulle compravendite fornite dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, sia su dati interni dell’azienda.
Superata la buriana della crisi, dunque, il mattone è tornato a diventare uno degli investimenti preferiti, in modo particolare dai lombardi e, nella fattispecie, dai lecchesi.
In base all’elaborazione, la domanda nei capoluoghi di provincia si è dunque attestata su una media del +4% rispetto al medesimo periodo di un anno fa. I territori ritenuti più appetibili dagli investitori sono risultati Monza (+5,3%), Sondrio (+4,9%), Bergamo (+4,8%), Milano (+4,7%) e Cremona (+4,5%). Sopra la media anche Pavia (+4,1%), mentre Lecco è appena sotto, con un comunque positivo incremento di 3,7 punti. Meno “movimento” si registra invece a Varese (+3,4%), Como (+3,3%), Lodi (+3,3%), Brescia (+2,9%) e Mantova (+2,5%).
L’analisi ha approfondito anche l’andamento dei prezzi, risultati sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (nel complesso la variazione è di poco inferiore al punto percentuale). Per acquistare un’abitazione nuova o ristrutturata nelle principali città lombarde il prezzo medio è di 2.680 euro al mq. Nel dettaglio, i territori più costosi sono naturalmente Milano (5.500 euro/mq, +1,2%), Como (3.400 euro, (+1,1%) e Bergamo (3.150 euro, +1,2%). A seguire si trovano quindi Brescia (2.950 euro), Monza (2.850),Varese (2.600), Pavia (2.300) e Lodi (2.100). Lecco, subito dopo Mantova (1.950 euro), è tra i capoluoghi più economici con 1.850 euro al metro quadrato, frutto di un incremento di 1,3 punti percentuali. Seguono Sondrio (1.800 euro) e Cremona (1.750).
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