Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 08 Giugno 2022
«Mele, la stagione stava andando bene
Il vento ha rovinato molti campi»
Nuova emergenza meteo Delle Coste (Melavì): «La fioritura era ottima, come la pezzatura
«Era andata bene fino ad ora la stagione con mele che parevano di buona pezzatura, ma la tromba d’aria ci ha messo lo zampino e rovinato molti meleti». Parla il presidente di Melavì, Bruno Delle Coste, sconsolato di fronte al panorama che si è stagliato davanti agli occhi dei frutticoltori domenica sera, quando il violentissimo vento era passato.
«Tornado improvviso»
«Le zone più colpite sono quelle di Lovero e Tovo Sant’Agata - afferma Delle Coste -. I danni sono rilevanti. Le raffiche fortissime di vento hanno sradicato i meleti dal terreno che sono finiti a terra con un effetto domino. In particolare sono stati danneggiati i meleti coperti dalle reti, quelle reti che li dovevano proteggere dalla grandine e che, invece, con il loro peso e ingombro hanno fatto peggio con il vento che si è scatenato. Se le reti a tetto hanno retto, le reti che coprono a cappuccio le piante, invece, non sono riuscite a resistere alle folate e sono finite a terra con i meleti».
Delle Coste quando il maltempo è iniziato si trovava a 1.400 metri a Nemina, frazione montana di Bianzone. «Il vento ha raso a terra un bosco intero - dice -, ma un conto un bosco, un conto i frutteti dove la gente lavora. Si temeva la grandine che, invece, non è arrivata. Solo vento, ma un vento tremendo, sembrava che stesse per arrivare l’inferno».
Delle Coste è amareggiato: «Tutto era perfetto. La maturazione dei fiori in primavera era andata bene, quindi i frutti nati sulla pianta era belli, di buona pezzatura per il periodo in cui siamo. Insomma, non ci voleva proprio». Ogni anno la frutticoltura, a causa delle avversità meteorologiche o dell’attacco di insetti, soffre. Se non sono le gelate, è la grandine; se non è la grandine, sono le cimici. Insomma è davvero dura.
Anche Coldiretti si è detta preoccupata. «Il maltempo - precisa la Coldiretti Sondrio - ha colpito a macchia di leopardo con violenti temporali, trombe d’aria, allagamenti e grandine l’intera provincia. Gli ultimi episodi, che arrivano in una stagione segnata da una drammatica siccità, confermano il moltiplicarsi degli eventi estremi che fanno soffrire l’agricoltura lombarda e italiana, con un conto che a livello nazionale raggiunge i 14 miliardi di euro di danni in un decennio, tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture».
Si è di fronte a una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal caldo al maltempo.
Grandinate
«Le trombe d’aria e la caduta della grandine nelle campagne sono i fenomeni più temuti e dannosi in questa fase stagionale, per le perdite irreversibili che provoca alle coltivazioni - commenta Silvia Marchesini, presidente di Coldiretti Sondrio -. Si tratta di eventi che si ripetono sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis».
Restando a Tirano, il vento ha abbattuto piante anche sulla strada sopra Cologna, verso Piscina, Canali, Trivigno e Cabrella dove sono intervenuti vigili del fuoco e Protezione civile per liberare la carreggiata.
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