Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 17 Luglio 2015
Matthew riposerà a Poggi: sabato pomeriggio i funerali
Ieri il riconoscimento della salma all’ospedale di Sondrio. Il ricordo degli amici: «Era un giovane che sognava di fare il calciatore».
L’estremo saluto a Matthew Kester sarà celebrato sabato pomeriggio a Poggiridenti, nella località che da ormai otto mesi lo accoglieva. E sempre nel camposanto di Poggi le sue spoglie saranno seppellite.
Questa la decisione presa dalla famiglia di Matthew, il profugo nigeriano di 25 anni sopravvissuto alla traversata del Mediterrano a bordo di un barcone nel 2014, che nel pomeriggio di martedì aveva perso la vita dopo essersi tuffato nel torrente Mallero a Sondrio, all’altezza del settimo ponte, a poche centinaia di metri dal parco Bartesaghi. Insieme a due amici, Matthew era andato al fiume per prendere un po’ di fresco e trascorrere un pomeriggio di divertimento. Non sapeva nuotare, ma ugualmente si era tuffato. Dalle acque non è più riemerso purtroppo.
Ieri e martedì sera è stato un continuo viavai dalla casa parrocchiale a San Fedele, a Poggi Alto, dove Matthew, insieme agli altri sei profughi ospiti della parrocchia e della Caritas, alloggiava. Matthew, come racconta chi lo ha conosciuto, era un tipo simpatico e socievole, non faceva fatica a far amicizia. Per questo si era creato una vasta rete di conoscenze e amicizie in provincia e fuori provincia. Alla notizia di quanto gli è accaduto. ieri tanti nigeriani hanno raggiunto Poggi: il fratello, che vive a Lecco, la sorella, e amici delle zone di Lecco e Milano. Monia Copes, responsabile provinciale della Caritas e del centro di accoglienza di Poggi, ha fatto la spola dalla stazione alla casa parrocchiale per accompagnare i ragazzi che si sono ritrovati per ricordarlo. Il corpo di Kester è tuttora, però, nella camera mortuaria dell’ospedale di Sondrio dove tutti i suoi amici– africani e poggini – attendono l’autorizzazione, di poterlo andare a salutare per l’ultima volta.
«Matthew era un ragazzo intelligente e sveglio, aveva amici ovunque - afferma Arianna Guateroni del centro di accoglienza di Poggi -. Un giorno mi ha detto che il suo sogno era fare il calciatore, un po’ come per tanti ragazzi italiani. Così, alla sera, insieme ad altri ragazzi valtellinesi e non, si ritrovava al campo sportivo di Tresivio per giocare a calcio. I due amici, che erano con lui al Mallero martedì, sono sotto choc, perché non sono riusciti a fare nulla. Nessuno sa nuotare. L’hanno visto saltare e poi non l’hanno più visto riemergere dall’acqua. Subito hanno chiamato la polizia, di cui hanno i numeri, e la responsabile della Caritas. Ora, con l’aiuto degli amici, stanno cercando rielaborare la tragedia. Parlano un inglese impuro, per cui non è neppure semplice dialogare con loro. Ciò che fa male è l’assurdità dell’evento: questi ragazzi hanno attraversato il mar Mediterraeo correndo non pochi pericoli, sono stati in carcere in Libia, sono finalmente arrivati in Italia e ora uno di loro muore in questo modo. Abbiamo cercato di far loro coraggio e di convincerli che la vita deve andare avanti».
Ieri il fratello di Matthew ha rinconosciuto la salma. Una volta che tutti gli accertamenti saranno conclusi, sarà celebrato il funerale - presumibilmente sabato pomeriggio -, mentre la bara sarà seppellita nel cimitero di Poggi.
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