Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 05 Maggio 2021
Manca il lavoro: infortuni in calo
Scendono anche le denunce Covid
Primo trimestre Le denunce legate al virus crollano a febbraio e marzo grazie ai vaccini
Calano gli infortuni, ma solo perché diminuisce il lavoro. Però c’è anche una buona notizia: le vaccinazioni abbattono i contagi tra gli operatori della sanità e dell’assistenza.
Non è del tutto confortante quanto emerge dall’analisi curata dalla Cisl di Sondrio sulla base del confronto tra il primo trimestre di quest’anno e lo stesso periodo del 2020. Come rileva il sindacalista Michele Fedele, referente dell’organizzazione per sicurezza e salute sul lavoro, in provincia di Sondrio il dato complessivo riferito al suddetto trimestre è di 488 denunce di infortuni. C’è stata una diminuzione di 42 casi, visto che nel 2020 se ne erano registrati 530.
«Il calo, di fatto, è ancora più consistente se consideriamo che nel primo trimestre 2021 sono comprese 158 denunce di infortuni da Covid-19 che, ovviamente, non erano presenti nel dato riferito al primo trimestre 2020 - sottolinea Fedele -. In pratica, se escludiamo le denunce di infortuni da Covid-19, il dato attuale si assesta su 330 denunce. È al di sotto dei due terzi del dato riferito al primo trimestre 2020. Siamo dunque in presenza di una forte diminuzione che è facilmente collegabile alla consistente contrazione del lavoro determinata, anche nella nostra provincia, dalla pandemia in corso».
Non siamo di fronte, quindi, a numeri confortanti. «Purtroppo è la solita triste contabilità che vede quasi sempre gli infortuni sul lavoro in calo proporzionale alla diminuzione del lavoro, quando invece sarebbe auspicabile il decremento a parità di ore di lavoro o, magari, con l’aumento».
Ma in tempi di pandemia l’analisi del sindacato è ancora più articolata. Dai numeri forniti dall’Inail è comunque possibile cogliere per la provincia di Sondrio, un elemento che Michele Fedele ritiene confortante se si prendono in esame le denunce di infortunio riferite all’infezione da Covid-19. Infatti le 158 denunce legate al coronavirus del primo trimestre 2021 sono in larga parte concentrate nel mese di gennaio, che ne fa registrare 97, mentre in febbraio e marzo i numeri diminuiscono considerevolmente: 28 a febbraio e 33 a marzo. «È facilmente ipotizzabile che la brusca frenata sia stata determinata dall’attivazione, a partire da gennaio, del piano vaccinale, soprattutto in riferimento al personale del settore sanitario-assistenziale che è stato quello di gran lunga più colpito dall’infezione contratta in ambito lavorativo - conclude Fedele -. Quest’ipotesi è indicativa del fatto che una vaccinazione massiva dei lavoratori è la strada da percorrere per il contenimento, se non per l’azzeramento, del rischio di infezione sui luoghi di lavoro».
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