Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 11 Maggio 2021
Lo smart working ideale
In un rifugio a 2.000 metri
L’idea ha funzionato
Lanzada Al rifugio Zoia a Campo Moro durante l’inverno sperimentato un pacchetto per il lavoro da remoto. «Era un esperimento, ha funzionato, lo riproporremo. In estate? No, troppa gente»
Cosa c’è di meglio che lavorare a 2021 metri di quota con il Pizzo Scalino che svetta proprio fuori dalla finestra? Un’opportunità possibile allo Zoia, rifugio dell’Alta Valmalenco inserito in uno dei contesti più belli dell’arco alpino.
Durante l’inverno, lo Zoia, a Campo Moro, è stato tra i primi rifugi lombardi a offrire soggiorni rivolti specificamente a coloro che possono lavorare da remoto. «È stato un esperimento - spiega Emanuele Bergomi, il gestore del rifugio -, per questo lo abbiamo poco pubblicizzato; volevamo vedere se la proposta avrebbe avuto o meno successo: L’ha avuto, quindi la riproporremo per la prossima stagione autunno - inverno».
C’è chi pensa che il telelavoro comporti un confinamento tra le quattro mura di casa ma non è così: grazie al wi-fi e alle connessioni mobili, un lavoratore può scegliere l’‘ufficio’ che più gli piace; c’è così chi lavora al mare e chi in un accogliente rifugio con panorama mozzafiato.
Una delle nuove frontiere del turismo consiste quindi nell’offrire spazi piacevoli dove poter coniugare lavoro e svago, tutto in uno stesso luogo e allo Zoia lo hanno capito, perché la necessità aguzza l’ingegno: «il nostro rifugio è una meta ambita nel weekend ma non nei giorni feriali - afferma Emanuele -, non a caso, fino a poco tempo fa rimaneva chiuso dal lunedì al giovedì. Però, le rare volte che abbiamo aperto in settimana, abbiamo apprezzato la quiete, la tranquillità e le capacità rigeneranti di questi luoghi immersi nel silenzio. A maggio dello scorso anno una nostra amica ci ha chiesto di soggiornare per qualche giorno: doveva lavorare in smart working e cercava un posto tranquillo. Ne è rimasta entusiasta e ci ha detto di non essere mai stata così produttiva sul lavoro, e allo stesso tempo rilassata e serena. Da qui è nata l’idea».
Gli ospiti dello Zoia hanno potuto lavorare su un tavolo panoramico nella zona giorno, dotata di wi-fi e di vista sul Pizzo Scalino, sull’alpe Palù e sulle montagne circostanti.
«La connessione wireless non raggiunge le camere che sono però coperte da un’ottima connessione 4G fornita da tutti i principali operatori telefonici - specifica Emanuele -. E una volta terminata la giornata lavorativa, gli ospiti possono rilassarsi nella sauna, andare a esplorare i dintorni con le ciaspole o godersi la serata con i prodotti tipici valtellinesi. Se anche nella prossima stagione fredda la gente continuerà a lavorare in smart working, riproporremo questi pacchetti».
E perché non anche in estate? «Perché lo smart working richiede anzitutto calma e tranquillità - risponde Emanuele - e in estate l’afflusso di turisti è maggiore».Per lavorare in smart working nel migliore dei modi è indispensabile una connessione internet stabile e molto veloce: « Purtroppo, la fibra ottica qui non arriva ma mi rendo conto che sia complicato portarla fino a Campo Moro. Ci siamo dotati di una connessione radio a banda larga e per le nostre esigenze funziona bene».
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