Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 23 Dicembre 2015
Livigno, dono di 40mila euro per la Psichiatria di Sondrio
Grazie all’aiuto di una famiglia di imprenditori che fa capo, fra l’altro, all’associazione pro salute mentale “La Navicella”, sarà possibile dotare, a breve, il reparto dell’ospedale di Sondrio di un giardino riservato.
Grazie alla donazione di 40mila euro da parte di una famiglia di imprenditori di Livigno che fa capo, fra l’altro, all’associazione pro salute mentale “La Navicella”, sarà possibile dotare, a breve, il reparto di Psichiatria dell’ospedale di Sondrio di un giardino riservato.
Uno stupendo regalo di Natale, quindi, per gli ospiti di questo reparto, che sappiamo essere molto particolare in quanto non di libero accesso ai visitatori, che ha colto di sorpresa, piacevolmente, anche gli operatori della struttura, guidata da Mario Ballantini, e la direzione generale dell’Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna, in capo a Maria Beatrice Stasi.
Ai benefattori, infatti, e all’associazione “La Navicella” che, oltre ad organizzare serate di sensibilizzazione e di formazione, promuove anche, a Livigno, dei gruppi di auto mutuo aiuto rivolti a pazienti e loro famigliari, vanno i ringraziamenti dello staff dirigenziale di Aovv e della Psichiatria di Sondrio, che, ora, potrà dare avvio a questo intervento molto atteso dagli ospiti.
«Si tratta, infatti, di un’opera che andrà a migliorare di molto la qualità della vita dei pazienti ricoverati in reparto – assicura Ballantini, direttore del dipartimento di Salute Mentale – dando alle loro giornate un respiro diverso. Il nuovo giardino, che sorgerà sul lato nord del padiglione Est, peraltro, rappresenta la prima fase di un progetto più articolato e ambizioso. L’intento, infatti, è quello di suddividere l’attuale reparto in due aree. La prima sarà dotata di 6 posti letto e riservata ai pazienti acuti, ovvero a tutte quelle persone in una particolare fase della terapia, mentre l’altra porzione di reparto sarà aperta e appannaggio di ospiti in via di guarigione». Un grande risultato, frutto di un cammino iniziato più di due anni fa e teso a dar corso a un nuovo approccio culturale rispetto alla malattia mentale e a chi ne soffre.n
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