Lezioni a distanza confermate
Molinari: «Avanti, coraggio»

Svanita l’ipotesi di poter tornare alle superiori alla didattica mista Il dirigente: speriamo serva. Il presidente Fontana: «Dati troppo negativi»

Niente da fare: didattica a distanza in tutti gli istituti superiori della provincia. Per ora da lunedì sino al 13 novembre. Poi si vedrà. Nella speranza che il sacrificio chiesto alla scuola possa contribuire a far decrescere la curva dei contagi da Covid-19.

Motivo per cui è stato convocata questa mattina una nuova conferenza dei servizi straordinaria - la terza questa settimana - dall’Ufficio scolastico territoriale di Sondrio. È così svanita l’ipotesi, ritenuta da più parti praticabile, di una differenziazione tra le province lombarde, quantomeno per mantenere la didattica mista. .

L’augurio

«Le nostre scuole si adegueranno all’ordinanza regionale e procederanno ad attivare la didattica a distanza – ha comunicato nel tardo pomeriggio di ieri Fabio Molinari, dirigente dell’Ust -. Dobbiamo avere tutti a cuore la salute pubblica e ci auguriamo che questo sacrificio chiesto alla scuola, che certo il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana non ha deciso a cuor leggero, contribuisca a farci uscire da questa emergenza che sembra non avere una fine».

Fino all’ultimo si è sperato si potesse derogare dall’ordinanza regionale, anche in base alle singole realtà territoriali. Ma così non è stato. «Coraggio, la nostra missione di educatori da domani sarà ancora più necessaria e preziosa» conclude Molinari.

Il governatore

Da parte sua il governatore Fontana ha voluto rivendicare personalmente la decisione di togliere le lezioni in presenza alle scuole superiori. «La situazione, con il passare delle ore, si fa sempre più complicata e ci porta a elevare ulteriormente il nostro livello di guardia. I dati odierni (di ieri, ndr) dicono che la linea epidemiologica sta salendo: sono quasi 5.000 i nuovi positivi e circa 350 i nuovi ricoveri tra terapia intensiva e non. Numeri che dimostrano che il virus ha ripreso a circolare in maniera molto violenta».

I motivi

Fontana ha parlato a margine della conference call con tutti i sindaci dei capoluoghi di provincia ai quali ha esposto in maniera dettagliata i dati per spiegare il motivo per cui è stata disposta «per un breve periodo» la didattica a distanza nelle scuole superiori.

«Ho spiegato ai sindaci – ha aggiunto – di averne parlato anche con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Augusta Celada, che mi ha dato la disponibilità ad accettare questa richiesta e fare in modo che le scuole possano concretamente svolgere la didattica a distanza».

Qualcuno contrario

«È vero, alcuni sindaci - ha ammesso Fontana - non accettano l’ordinanza limitatamente alla didattica a distanza e ho ribadito in maniera chiara ed esplicita che mi assumo personalmente la responsabilità della decisione. L’ho fatto perché il nostro compito principale è tutelare la salute dei ragazzi, dei genitori e dei loro nonni.

Io sono assolutamente convinto - ha detto il governatore lombardo - che la scuola si debba fare in presenza, ma in situazioni come quella che stiamo vivendo oggi abbiamo il dovere di prendere qualsiasi provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus, come la didattica a distanza per le scuole superiori».

Contagio da rallentare

«Abbiamo il dovere di assumere ogni provvedimento che possa interrompere la circolazione del virus. Confidiamo che questi provvedimenti – ha concluso il presidente Fontana - possano rallentare il contagio e in questo periodo lavoreremo con il Governo per riuscire a porre in essere tutte le altre iniziative che abbiamo proposto per superare la didattica a distanza».

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